REGGINA - Restare a "Lega Pro land", obiettivo possibile: quando certe critiche non servono

C'è il tempo per demolire tutto, c'è il tempo del bartaliano "Tutto sbagliato, tutto da rifare", c'è il momento dello zamparinismo acuto, c'è il momento in cui qualsiasi decisione va valutata e ponderata.

Facendo tutte le valutazioni tecniche, guardando a tutte le vicende di campo (dalle vittorie delle prime gare, alle sconfitte delle ultime), guardando da un osservatorio comunque parziale, allora noi diciamo che questo è il momento di stringersi attorno alla squadra e a Zeman e sostenere la causa della Reggina, non quello di trasformarci in censori e in improvvisati addetti ai lavori.

Al di là di limiti e problematiche assolutamente prevedibili e scontate, la squadra amaranto ha il proprio futuro nelle mani. Il dibattito è tra chi intravede uno sviluppo dell'attuale piano tattico e chi invece non vede particolari sbocchi: la speranza di tutti deve essere quella che l'obiettivo prefissato ad inizio stagione sia raggiunto, senza voler fare discorsi a perdere che danneggerebbero solo la città e i tifosi. Si è perso a Melfi, chi l'ha stabilito che contro il Foggia non si può vincere: è la bellezza del calcio baby, il pallone è rotondo e se non lo fai correre, puoi chiamarti Messi, ma rischi di perdere.

Ricordiamo agli smemorati che la Reggina è al ristorante Tre Stelle e sta mangiando con le forchette di plastica, non scordiamolo mai, noi che divevamo sfidare la Frattese o lo Scordia. Ci sono squadre che hanno posate d'oro per divorarsi le pietanze del campionato, eppure in molte annaspano, eppure la Reggina ha anche sbarrato la strada a Juve Stabia, Catania e qualche altra: se vogliamo essere obiettivi e oggettivi, allora non tutto è fosco come qualche osservatore lontano dalle vicende del club ha voluto dipingere. L'obiettivo finale val bene ogni atto o gesto utile a centrarlo.