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Conferenza stampa, Colantuono: "Dobbiamo imparare a soffire. Assenze? Meglio pensare alle soluzioni"
sabato 3 ottobre 2015, 13:00Primo Piano
di Stefano Pontoni
per Tuttoudinese.it

Conferenza stampa, Colantuono: "Dobbiamo imparare a soffire. Assenze? Meglio pensare alle soluzioni"

Alla vigilia della sfida contro il Genoa, il mister bianconero Stefano Colantuono ha risposto alle domande dei giornalisti accorsi in sala stampa. Ecco le sue parole.

Come si fa a essere incisivi per tutti i novanta minuti?

"Dobbiamo farlo come siamo riusciti a fare in qualche altra gara. Cambiando modulo a Bologna pensavo di poter migliorare qualcosa, e l'ho fatto in totale indipendenza. Pensavo che sulla scorta del secondo tempo contro il Milan si potesse dare seguito a quello che si era visto, soprattutto per non dare alibi anche allo stesso gruppo, che avrebbe potuto dirmi "perché non abbiamo dato seguito a quello schema con cui abbiamo fatto bene?". Sono partito così comunque con qualche dubbio, che è stato fugato tra il primo e il secondo tempo del Dall'Ara. Un allenatore secondo me non deve mai essere integralista e provare soluzioni nuove. L'ho fatto anche avendo qualche dubbio e abbiamo capito che il 4-3-1-2 non è nelle nostre corde perlomeno dall'inizio. In linea generale dovremo approcciare in maniera diversa, stare più attenti e avere un atteggiamento subito più aggressivo. Anche a Bologna abbiamo fatto un brutto primo tempo ma potevamo chiuderlo 0-0, poi purtroppo abbiamo preso gol e poi siamo stati costretti a recuperare lo svantaggio".

Quanto sono pesanti le assenze di Guilherme e Zapata?

"Parlando del problema, non ci cadrà la soluzione addosso. Non dobbiamo piangerci addosso e trovare delle soluzioni alternative, considerando che l'anno scorso a livello realizzativo gli attaccanti che ci sono anche quest'anno hanno fatto molto bene. Poi abbiamo due giovani interessanti e Bruno Fernandes, che ha già interpretato quel ruolo l'anno con Guidolin. L'ho provato lì in allenamento per avere una soluzione percorribile se ce ne fosse la necessità. Quel ruolo lo conosce e se dovesse tornare a rifarlo, non credo incontrerebbe grandi difficoltà".

Si aspetta il 3-4-3 o il 3-4-1-2 con Perotti trequartista?

"Hanno vinto contro il Milan con Perotti trequartista, quindi credo che si presenteranno così. Perotti è un giocatore molto duttile e può ricoprire molti ruoli".

Lodi o Iturra? Il cileno può fare anche l'interno?

"Iturra ha giocato prevalentemente in un centrocampo a 4 con soli due centrali. In alternativa ha sempre giocato basso davanti alla difesa con il compito di rompere il gioco e non di costruirlo. Non è detto che in un futuro prossimo non si possa vedere Iturra in quel ruolo di interno, anche se abbiamo molti centrocampisti che possono disimpegnarsi bene in quel ruolo. Lodi non ha bisogno di una grandissima condizione per giocare, perché lui non fa volume di gioco, ma qualità".

Quanto pesa l'emergenza?

"Io, ripeto, ho il compito di non pensare a questo e di pensare soltanto a come sopperire tali assenze. Queste sono un dato di fatto e ora il mio imperativo è studiare le soluzioni alternative con i giocatori che ho a disposizione. Perché ci sono giocatori che stanno crescendo tanto, come gli ultimi arrivati Felipe, Marquinho e Lodi. La squadra sta ultimando il rodaggio".

Come si libera la testa dalla sfortuna?

"Dobbiamo sgomberare la testa da pensieri extra calcistici. Siamo stati bravi a rimettere a posto leggermente la classifica e riacquistare un po' di serenità, essendoti rimesso in carreggiata. A noi manca qualche punto, non cerchiamo alibi, ma vorrà dire che tutto tornerà dopo. Pensiamo al Genoa e disputiamo una gara con molta intelligenza e raziocinio per dare una gioia ai nostri tifosi".

Quali difficoltà si aspetta domani?

"Una difficoltà può essere relativa all'aspetto psicologico e al valore dell'avversario. Il Genoa merita grandissimo rispetto. E' una squadra che l'anno scorso ha conquistato l'Europa; è una squadra propositiva che fa del gran calcio, con un allenatore che stimo".

L'esperimento di Fernandes è dovuto alla cattiva condizione di Thereau?

"Difficile dirlo ora. Voglio vedere domani cosa mi dirà il campo. Oltre all'aspetto tattico ci sono tante altre situazioni. L'unico giocatore in rosa con le caratteristiche per ricoprire il ruolo di seconda punta, oltre Cyril, è proprio Bruno Fernandes. Thereau è un cavallo sciolto ed è difficile da inquadrare in campo; queste caratteristiche sono state anche la sua fortuna".

Pavoletti è un'insidia lì davanti?

"Riesce da solo a fare reparto e per questo è molto pericoloso, ma anche lui si muove molto. Non dare punti di riferimento è la forza del Genoa. E' una squadra molto compatta e scorbutica".

Quale Udinese vorrebbe rivedere?

"Mi piacerebbe rivedere l'Udinese del Palermo o quella dell'Empoli per i primi 45'. Vien da sé che è impossibile dettare i ritmi per tutta la gara. Il pallino sarà a volte nelle nostre mani, altre volte no. E lì dovremo essere bravi a soffrire e restare compatti, come successo contro l'Empoli prima di quella maledetta espulsione. Anche con la Juve, per altri motivi, lo abbiamo fatto bene, uscendo al momento giusto. Il problema è che nei momenti in cui non eravamo in controllo della gara, abbiamo praticamente sempre subito gol".