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L'ex Benevento Cotugno: "Ai playoff è corazzata come l'Avellino. Occhio al Catania"
tmwradio
Ospite Franco Cotugno
A TUTTA C con Luca Calamai e Claudia Marrone
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Durante l'appuntamento mattutino con la trasmissione di TMW Radio A Tutta C, dedicata al mondo della Serie C, è intervenuto il preparatore dei portieri Franco Cotugno, lo scorso anno a Benevento con mister Fabio Cannavaro, attuale tecnico dell'Udinese. Proprio questo, è stato il tema iniziale dell'intervento, dirottato poi ovviamente sulla terza serie: "Il mister è una persona con un grande spessore calcistico e umano, può risollevare le sorti dell’Udinese. È subentrato in un momento delicato soprattutto a livello di calendario, ma ha già fatto cose importanti come i due pareggi con Bologna e Napoli. Perché non sono con lui? A Udine hanno fatto delle scelte diverse, hanno preferito lavorare con dei preparatori dei portieri già in società. Cosa che accade spesso, ha una sua logica perché ti permette di dare continuità al lavoro. A ogni modo sarò sempre grato e felice dell’opportunità che mi ha dato Cannavaro, se ci sarà la possibilità di riunirsi ne sarò felice”.
Il discorso si sposta quindi al Benevento: "Ho avuto modo di vedere quasi tutte le partite quest’anno e nessuno si aspettava l'exploit così deciso della Juve Stabia. Avellino e Benevento hanno costruito due corazze, due squadre importanti, del resto parliamo di determinate piazze in cui non si possono creare squadre anonime: per questo si è investito tanto. Ora parte un altro campionato dalle mille sfaccettature, questi playoff sono un vero terno al lotto”.
Veniamo al turno di domani: Pescara-Juventus Next Gen è la sfida più intrigante di quelle in programma?
“Sarà sicuramente una bella sfida, il Pescara gioca le partite a viso aperto e qualcosina regala, come è sempre stato nelle idee di mister Zeman. La mentalità è aperta anche con mister Cascione, che davanti avrà una realtà che sta lavorando bene da tempo e ha sfornato talenti importanti: può far bene. Ricordiamo che in questi playoff gli ultimi dieci minuti di gara sono terribili. Sul pareggio un gol può cambiare tutto”.
Cosa ci aspettiamo, invece, dalla sfida tra Taranto e Picerno?
“Mister Capuano è un uomo che muove il popolo e sa creare l’ambiente giusto, e sarà sicuramente più affamato dopo la penalizzazione: io sono un uomo di campo e capisco che perdere punti per vicende extra-campo fa sempre male. Ad Avellino ho vissuto un anno dove ogni settimana ci ritrovavamo con sempre più punti di penalizzazione, scalavamo la classifica e poi la montagna diventava sempre più alta: non è bello".
In questo mini torneo, chi parte dell'inizio e non perde il ritmo gara, può esser favorito rispetto a chi gode invece della classifica del campionato?
“Ricordo il Cosenza di Braglia o anche il Lecco lo scorso anno, partire da dietro non è sempre un punto a sfavore. Ci sono squadre importanti come Casertana, Audace Cerignola o Triestina, formazioni organizzate che con un episodio possono cambiare la stagione.. È chiaro che i due risultati su tre sono un fattore importanti per chi é davanti in classifica, ma chi gioca senza pressione essendo arrivato dietro può giocare più libero”.
Quali sono per Lei le 2-3 squadre di riferimento di questi playoff?
“A me viene in mente sempre qualche corazzata come Padova, Benevento e Avellino, squadre partite con ambizioni importanti. Ci sono poi squadre di alto livello come Pescara, Perugia e Taranto, in più le possibili outsider. Non trascuriamo il Catania, che non è riuscita a dare quello che avrebbe potuto, ma in partite del genere può fare bene: Catania poi è Catania, parliamo di piazze che a lungo sono state in Serie A con calciatori importanti".
Il discorso si sposta quindi al Benevento: "Ho avuto modo di vedere quasi tutte le partite quest’anno e nessuno si aspettava l'exploit così deciso della Juve Stabia. Avellino e Benevento hanno costruito due corazze, due squadre importanti, del resto parliamo di determinate piazze in cui non si possono creare squadre anonime: per questo si è investito tanto. Ora parte un altro campionato dalle mille sfaccettature, questi playoff sono un vero terno al lotto”.
Veniamo al turno di domani: Pescara-Juventus Next Gen è la sfida più intrigante di quelle in programma?
“Sarà sicuramente una bella sfida, il Pescara gioca le partite a viso aperto e qualcosina regala, come è sempre stato nelle idee di mister Zeman. La mentalità è aperta anche con mister Cascione, che davanti avrà una realtà che sta lavorando bene da tempo e ha sfornato talenti importanti: può far bene. Ricordiamo che in questi playoff gli ultimi dieci minuti di gara sono terribili. Sul pareggio un gol può cambiare tutto”.
Cosa ci aspettiamo, invece, dalla sfida tra Taranto e Picerno?
“Mister Capuano è un uomo che muove il popolo e sa creare l’ambiente giusto, e sarà sicuramente più affamato dopo la penalizzazione: io sono un uomo di campo e capisco che perdere punti per vicende extra-campo fa sempre male. Ad Avellino ho vissuto un anno dove ogni settimana ci ritrovavamo con sempre più punti di penalizzazione, scalavamo la classifica e poi la montagna diventava sempre più alta: non è bello".
In questo mini torneo, chi parte dell'inizio e non perde il ritmo gara, può esser favorito rispetto a chi gode invece della classifica del campionato?
“Ricordo il Cosenza di Braglia o anche il Lecco lo scorso anno, partire da dietro non è sempre un punto a sfavore. Ci sono squadre importanti come Casertana, Audace Cerignola o Triestina, formazioni organizzate che con un episodio possono cambiare la stagione.. È chiaro che i due risultati su tre sono un fattore importanti per chi é davanti in classifica, ma chi gioca senza pressione essendo arrivato dietro può giocare più libero”.
Quali sono per Lei le 2-3 squadre di riferimento di questi playoff?
“A me viene in mente sempre qualche corazzata come Padova, Benevento e Avellino, squadre partite con ambizioni importanti. Ci sono poi squadre di alto livello come Pescara, Perugia e Taranto, in più le possibili outsider. Non trascuriamo il Catania, che non è riuscita a dare quello che avrebbe potuto, ma in partite del genere può fare bene: Catania poi è Catania, parliamo di piazze che a lungo sono state in Serie A con calciatori importanti".
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