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Napoli, contro il Bologna con lo stadio vuoto. La delusione ora è diventata rassegnazione
Si gioca dopodomani e c’è ancora disponibilità di biglietti per tutti i settori dello stadio, curve superiori comprese, a riprova dello scarso interesse dei tifosi del Napoli per l’anticipo di sabato pomeriggio (ore 18) al Maradona contro il Bologna. La Champions è ormai persa e gli azzurri cercheranno di guadagnarsi almeno il ritorno in Europa.
La delusione, spiega oggi La Repubblica nella sua edizione partenopea, ha lasciato spazio alla rassegnazione e pesano gli oltre due mesi (67 giorni) trascorsi dall’ultimo successo a Fuorigrotta degli azzurri, strappata con le unghie alla Juventus e datato addirittura 3 marzo. Da allora la squadra di Francesco Calzona non è più riuscita a ripetersi in casa ed è stata capace di conquistare i 3 punti solamente nella trasferta di Monza, il 7 aprile scorso.
La spinta del dodicesimo uomo bisogna pure meritarsela e in questa catastrofica stagione Di Lorenzo e compagni hanno viceversa fatto di tutto per scoraggiare i loro sostenitori, tradendo in maniera particolare la fiducia dei 25 mila fedelissimi che dopo la vittoria dello scudetto erano corsi ad abbonarsi, anche per riconoscenza. Ma la difesa del titolo non è stata nemmeno tentata e i campioni d’Italia uscenti sono scivolati a metà classifica, pagando dazio specialmente al loro rendimento pessimo nelle gare interne.
La delusione, spiega oggi La Repubblica nella sua edizione partenopea, ha lasciato spazio alla rassegnazione e pesano gli oltre due mesi (67 giorni) trascorsi dall’ultimo successo a Fuorigrotta degli azzurri, strappata con le unghie alla Juventus e datato addirittura 3 marzo. Da allora la squadra di Francesco Calzona non è più riuscita a ripetersi in casa ed è stata capace di conquistare i 3 punti solamente nella trasferta di Monza, il 7 aprile scorso.
La spinta del dodicesimo uomo bisogna pure meritarsela e in questa catastrofica stagione Di Lorenzo e compagni hanno viceversa fatto di tutto per scoraggiare i loro sostenitori, tradendo in maniera particolare la fiducia dei 25 mila fedelissimi che dopo la vittoria dello scudetto erano corsi ad abbonarsi, anche per riconoscenza. Ma la difesa del titolo non è stata nemmeno tentata e i campioni d’Italia uscenti sono scivolati a metà classifica, pagando dazio specialmente al loro rendimento pessimo nelle gare interne.
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