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Inter campione d'Italia, Serena: "Mkhitaryan e Calhanoglu strepitosi. Dimarco una furia"
Intervistato dall'edizione odierna di Tuttosport, Aldo Serena ha commentato lo scudetto vinto dall'Inter: "La forza dell'Inter? Sicuramente la coesione collettiva. Tutti erano disposti a collaborare: effetto della scelta di Inzaghi di utilizzare quasi sempre cinque sostituzioni con spezzoni ampi di partita, dando spazio a tutta la rosa. Così anche chi ha giocato meno ha creato un’atmosfera positiva. Non sono emerse frizioni, anche da parte di chi è stato scavalcato nelle gerarchie, come Dumfries a favore di Darmian. Tutti hanno remato nella stessa direzione. È un gruppo assolutamente paritario con una propensione a un calcio offensivo e moderno.
I giocatori decisivi? Mkhitaryan e Calhanoglu sono stati strepitosi, indispensabili per far girare il pallone molto velocemente e assecondare i movimenti degli attaccanti. Pavard e Bastoni, che salgono moltissimo da difensori centrali, sono stati fondamentali per dominare certe partite chiave continuando ad andare su e giù.
I giocatori decisivi? Mkhitaryan e Calhanoglu sono stati strepitosi, indispensabili per far girare il pallone molto velocemente e assecondare i movimenti degli attaccanti. Pavard e Bastoni, che salgono moltissimo da difensori centrali, sono stati fondamentali per dominare certe partite chiave continuando ad andare su e giù.
Importantissimi anche Dimarco e Barella, oltre a Frattesi per il modo in cui è entrato dalla panchina. Hanno interpretato benissimo una manovra proiettata al raddoppio dopo il gol del vantaggio, con prestanza fisica e forte determinazione. L’unico neo della stagione è stato la mancata rete del 2-0 all’Atletico Madrid a San Siro nell'andata degli ottavi di Champions League, che probabilmente avrebbe chiuso il discorso qualificazione evitando le sorprese che si verificate al ritorno».
Dimarco? Pauroso. Sulla fascia sinistra è una furia con un piede educatissimo. Gioca primi tempi spaziali e tiene sullo stesso livello per i primi 15-20 minuti dopo l’intervallo. Poi si accende un po’ la spia rossa dopo tante galoppate di qualità".
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