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Inter, Bastoni racconta lo scudetto: "Si è creata una incredibile sintonia tra vecchi e nuovi"
Dopo il trionfo culminato con la conquista dello scudetto, ai microfoni de Il Giornale ha parlato così il difensore nerazzurro Alessandro Bastoni. "Io ho sempre detto che abbiamo una base azzurra molto forte dentro la squadra. È importante che ci sia, può fare la differenza in serie A. Perché devi sapere in che campionato vai a giocare, devi conoscere, devi averlo nel dna il campionato".
La vostra vittoria è anche figlia di un lavoro maniacale di Inzaghi?
"L’altra mattina abbiamo passato un’ora sotto il diluvio per provare le palle inattive. Ecco, questa è un po’ la scena madre del nostro campionato. Preparare ogni dettaglio, studiarlo, provarlo. Non dare mai niente per scontato. Siamo riusciti a imparare tanto dagli errori che avevamo fatto negli anni passati. Non ripetere quegli errori è stata la nostra forza".
All’inizio del campionato molti dicevano che l’Inter si era indebolita. E invece?
"Sì, erano andati via 12 compagni e noi avevamo paura di esserci indeboliti. Perché non conoscevamo chi sarebbe arrivato. E invece i nuovi, oltre ad avere molto talento, avevano una grande voglia di fare, di inserirsi nella squadra. Del talento eravamo sicuri. Dell’aspetto umano non sai. Beh, ora le posso dire che sono veramente dei ragazzi fantastici, sia in campo che fuori. Tutti. Si è creata una incredibile sintonia tra vecchi e nuovi".
Vincere lo scudetto battendo il Milan nel derby è stata una gioia ancora più grande?
"Beh, sì. Sicuramente sì. Una grandissima soddisfazione. Lo volevamo noi, lo voleva la società e soprattutto lo volevano i tifosi. I tifosi dell’Inter sono straordinari. Ci sono sempre stati accanto. E noi sapevamo bene cosa vuol dire vincere un derby. Abbiamo vinto il sesto di fila, una cosa incredibile. Una pagina che resterà per sempre nella storia dell’Inter".
Lei era nella Nazionale che ha conquistato l’Europeo, quattro anni fa. Ora lo scudetto e la seconda stella. Presto di nuovo gli europei. Qual è il suo stato d’animo?
"Vincere con l’Inter è la cosa più bella. Rappresenta tantissimo. Abbiamo fatto molti sacrifici in questi anni, abbiamo anche patito molte delusioni. Però ora guardo in faccia la squadra, lo staff e sento che è la mia famiglia, la mia seconda famiglia. Io mi butterei nel fuoco per questa famiglia: mi butterei nel fuoco".
La vostra vittoria è anche figlia di un lavoro maniacale di Inzaghi?
"L’altra mattina abbiamo passato un’ora sotto il diluvio per provare le palle inattive. Ecco, questa è un po’ la scena madre del nostro campionato. Preparare ogni dettaglio, studiarlo, provarlo. Non dare mai niente per scontato. Siamo riusciti a imparare tanto dagli errori che avevamo fatto negli anni passati. Non ripetere quegli errori è stata la nostra forza".
All’inizio del campionato molti dicevano che l’Inter si era indebolita. E invece?
"Sì, erano andati via 12 compagni e noi avevamo paura di esserci indeboliti. Perché non conoscevamo chi sarebbe arrivato. E invece i nuovi, oltre ad avere molto talento, avevano una grande voglia di fare, di inserirsi nella squadra. Del talento eravamo sicuri. Dell’aspetto umano non sai. Beh, ora le posso dire che sono veramente dei ragazzi fantastici, sia in campo che fuori. Tutti. Si è creata una incredibile sintonia tra vecchi e nuovi".
Vincere lo scudetto battendo il Milan nel derby è stata una gioia ancora più grande?
"Beh, sì. Sicuramente sì. Una grandissima soddisfazione. Lo volevamo noi, lo voleva la società e soprattutto lo volevano i tifosi. I tifosi dell’Inter sono straordinari. Ci sono sempre stati accanto. E noi sapevamo bene cosa vuol dire vincere un derby. Abbiamo vinto il sesto di fila, una cosa incredibile. Una pagina che resterà per sempre nella storia dell’Inter".
Lei era nella Nazionale che ha conquistato l’Europeo, quattro anni fa. Ora lo scudetto e la seconda stella. Presto di nuovo gli europei. Qual è il suo stato d’animo?
"Vincere con l’Inter è la cosa più bella. Rappresenta tantissimo. Abbiamo fatto molti sacrifici in questi anni, abbiamo anche patito molte delusioni. Però ora guardo in faccia la squadra, lo staff e sento che è la mia famiglia, la mia seconda famiglia. Io mi butterei nel fuoco per questa famiglia: mi butterei nel fuoco".
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