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ESCLUSIVA Radiosei - L'ex Cudicini: "Per la Lazio non è stata una stagione fallimentare..."
mercoledì 4 maggio 2016, 07:05News
di Saverio Cucina
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Lalaziosiamonoi.it

ESCLUSIVA Radiosei - L'ex Cudicini: "Per la Lazio non è stata una stagione fallimentare..."

Pubblicato il 3/05 alle 19.18

Nel day after del clamoroso successo della favola Leicester, tutte le attenzioni sono ancora rivolte all’impresa degli uomini di Ranieri. Per approfondire in discorso Premier League, con uno sguardo anche al suo singolare passato in biancoceleste, è intervenuto sulle frequenze di Radiosei l’ex portiere di Chelsea, Milan e Lazio, Carlo Cudicini: “Una serata piena di emozioni. Per il Chelsea è stata una stagione fallimentare, per cui fermare il Tottenham era quasi un obbligo. Anche gli Spurs però hanno disputato una stagione straordinaria. Sono molto contento per mister Ranieri. A detta di molti non è mai stato un vincente, a parte le coppe nazionali in Italia e in Spagna. Finalmente ha messo a tacere molte persone, vincendo il titolo con una squadra partita per salvarsi. È stato un successo molto importante per la Premier League, ma soprattutto per noi italiani perché ci rende orgogliosi. A Natale ero certo che da febbraio in poi avrebbero potuto accusare la fatica, magari anche in virtù dei pochi ricambi. Hanno invece fatto un finale di stagione incredibile, ed è stata questa la grande impresa. I giocatori sono stati bravissimi a non mollare mai, senza subire troppa pressione. È stato fatto un lavoro meraviglioso”. 

PREMIER LEAGUE-SERIE A, QUESTIONE DI BUDGET - "Una piccola che vince il titolo? Fino ad un certo punto. In Premier le squadra di medio-bassa classifica guadagnano quasi come un top team italiano. Il Burnley il prossimo anno avrà 100 milioni di Pound da gestire. Cifre non paragonabili con nessun altro campionato. Poi ci sono state squadre in passato che non hanno saputo gestire bene i soldi. Di conseguenza la bravura sta sempre nell’investire al meglio queste entrate”.

MILAN E LAZIO, CHI HA DELUSO DI PIÙ? - “Direi soprattutto il Milan. Se avessero dato un po’ più di fiducia a Mihajlovic sarebbe stato meglio. È evidente che per una società come il Milan rischiare di non andare in Europa è comunque una nota negativa. Per la Lazio non credo sia stata un’annata completamente fallimentare. Ovvio, se commisurata a quella dell’anno scorso sì, ma ogni anno è diverso, ci sono giocatori nuovi e concorrenti in più. Non ci si può basare sempre sul passato, il calcio non è logica”.

MARCHETTI IN NAZIONALE AL POSTO DI PERIN? - “Ci sarà una bella lotta. Conte ha delle buone alternative, l’Italia ha sempre avuto del resto dei bravi portieri. Peccato per Perin, perché sarebbe stata una grande esperienza per lui. Penso che Marchetti abbia delle buone possibilità, è sicuramente uno dei papabili rientrare nei convocati. Donnarumma? È esploso quest’anno, ha dimostrato grande forza soprattutto mentale, vista l’età che ha. Con la maglia del Milan poi non è mai facile. È stato bravissimo a gestire la pressione. Non credo sia troppo giovane per andare all’Europeo, lo era già per fare il primo portiere del Milan, eppure…”.

L'ESORDIO IN BIANCOCELESTE, IL GRAVE INFORTUNIO E LA VOGLIA DI RESTARE IN CAMPO... - “Ho ricevuto un supporto incredibile dai tifosi laziali. L’affetto che hanno per me è reciproco per come mi hanno accolto e per non avermi mai dimenticato. Quella volta ci ho messo il cuore, ma la mia prerogativa in carriera è stata sempre quella di non mollare mai. È stata una grande prova da superare, sono passati 20 anni ormai ed era il mio esordio in Serie A (quel giorno nella vittoria contro il Cagliari, Carlo subì un grave infortunio, ma rimase in campo pur di non lasciare la porta sguarnita, ndr). Non ho molte gare da ricordare in Italia, perché ho avuto più esperienze in Europa. Ma quel giorno rimarrà nei miei ricordi per sempre”.

"FUTURO IN ITALIA? PERCHÉ NO..." - “Oggi sono l’allenatore dei portieri dell’Irlanda Under21. Non è proprio quello che vorrei fare da grande, perché sono più interessato al ruolo di allenatore di una squadra, ma so che è comunque un’esperienza fondamentale. Collaboro anche con il Chelsea con cui ho giocato per 10 anni e una grossa parte del mio cuore appartiene a questa società. Vivo a Londra da 18 anni insieme alla mia famiglia – conclude Cudicini –. Per me è più facile avere delle opportunità in Inghilterra ovviamente, ma se ci saranno delle opportunità anche altrove non mi porrò dei limiti”.