Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / milan / Editoriale
La crisi del Milan inizia dalla società. Cambiano allenatori e giocatori ma i problemi restano: serve un rinnovamento
mercoledì 7 ottobre 2015, 00:00Editoriale
di Antonio Vitiello
per Milannews.it

La crisi del Milan inizia dalla società. Cambiano allenatori e giocatori ma i problemi restano: serve un rinnovamento

Direttore di MilanNews.it e redattore di Tuttomercatoweb.com. Collabora attualmente con INFRONT, Radio Radio e il Magazine Calcio2000. Ha collaborato con la TV Sportitalia e Odeon. Ospite a Milan Channel. Twitter: @AntoVitiello

Dopo aver cambio quattro allenatori in tre anni e quasi 50 giocatori, i problemi sono sempre gli stessi, com’è possibile? Allegri, Seedorf, Inzaghi ed ora Mihajlovic, un parco giocatori che ogni anno viene sconvolto ma i risultati non sono soddisfacenti. Le problematiche restano, come se fossero radicate, chiunque arriva in rossonero in questo momento fa male, un virus che si è insediato e nessuno riesce a debellarlo. Il Milan è malato, è una società vecchia soprattutto ai vertici, servirebbe una ventata di freschezza, un cambio di rotta.

Il ricambio dirigenziale non c’è stato e se in passato poteva essere un bene, perché l’esperienza nel calcio conta tanto, ora è un problema. Si pensa allo stesso modo di 30 anni fa, ma il calcio intanto si è evoluto e il Milan non è più la big di qualche decennio fa. Bisogna ristrutturare il club con nuove figure, dare più spazio ad un direttore sportivo che vada in giro a scovare e visionare giocatori, non affidarsi sempre agli stessi interlocutori sul mercato. Manca lungimiranza, programmazione e la serenità. Non è un caso che da quando c’è stato il dissidio interno tra Galliani e Barbara le cose sono peggiorate, il Milan è insicuro e timoroso, rispecchia l’andamento della società.

Un vecchio esperto di calcio diceva: “vince sempre chi ha la società più forte, non i giocatori e gli allenatori, ma la società più organizzata”. Il Milan ha avuto la società più forte e ha stravinto tutto, ora non è più così. Serve riesaminare la struttura del club, la gestione del Milan è sbagliata e i frutti non arrivano nonostante i 90 milioni spesi in estate. Le difficoltà palesate in questi giorni hanno radici più profonde e preoccupa che questa situazione vada avanti ormai da almeno 3-4 anni, senza riuscire a trovare una vera soluzione. Ci sentiamo di sposare in pieno il pensiero di Honda: “Negli ultimi anni il Milan ha mandato in campo tanti uomini e quest’anno ha speso cento milioni, ci sono tanti nazionali, eppure come mai non riescono a rendere quando arrivano al Milan?”. Punto di vista condivisibile, si cambia tanto ogni anno, senza ottenere risultati. Anzi, si va sempre peggio.

Si cerca di nascondere la testa sotto la sabbia provando ad esonerare allenatori e a rivoluzionare la rosa, ma chi sceglie tecnici e giocatori? Adriano Galliani ha una grossa fetta di responsabilità sul mercato se le cose non vanno bene, e da diversi anni a questa parte le cose sono pessime. Le scelte sono stante sbagliate ma allarghiamo il campo a tutta la società, a chi governa questo club. Non c’è più l’interesse di una volta e questo porta solo il Milan alla completa deriva. Per l’amore nei confronti del club vanno presi provvedimenti al più presto. 

di @AntoVitiello