Per il Milan arriva la prova di maturità definitiva: a Marassi uno snodo decisivo con due rinunce

Già alla vigilia della sfida contro la Juventus, foriera di una vittoria straordinaria, Vincenzo Montella aveva posto l'attenzione sulla trasferta di Genova, ritenendola la gara più importante. Il motivo? Il match con i bianconeri avrebbe potuto generare qualsiasi risultato senza intaccare particolarmente il cammino dei suoi, ma la trasferta a Marassi rappresenta un banco di prova decisivo per testare la maturità e la continuità del gruppo rossonero. Il Grifone, soprattutto nel suo stadio, rappresenta un ostacolo difficile ma non impossibile da superare. Qualora il Diavolo riuscisse a mantenere lo spirito e l'attenzione messe in mostra in queste ultime settimane, le chances di vincere si innalzerebbero in maniera esponenziale.

SNODO DECISIVO - Vincere al Ferraris significherebbe arrivare al primo posto solitario (momentaneo) in classifica: il che non farebbe sognare lo scudetto (la Juventus è imbattibile come ripetuto a più riprese da Montella), ma darebbe uno slancio clamoroso verso le più elevate ambizioni europee. Presto per parlare di Champions League, ma con questi ritmi, ed un calendario che diventerà un po' meno arduo, la formazione rossonera potrebbe creare un gap importante con le possibili rivali. L'imperativo però resta quello di pensare gara per gara e, in questo momento, la sfida al Genoa è il primo unico grande obiettivo.

OBBLIGO TURNOVER - L'ex allenatore blucerchiato ha deciso di giocarsela senza effettuare tanti cambi, rinunciando ai soli Abate e Suso, costretti a rifiatare dopo gli straordinari delle ultime settimane. Al loro posto ci saranno Poli e Honda, entrambi sulla stessa fascia: se il centrocampista ha già dato dimostrazione di attraversare un buon stato di forma, i dubbi principali sono relativi alle condizioni del giapponese, fin qui impiegato soltanto per diciotto minuti in questo campionato. La speranza è che l'ex CSKA abbia un moto d'orgoglio e che possa rimpiazzare lo spagnolo senza farlo rimpiangere, magari sfoggiando una prestazione incisiva, sia in fase di contenimento che dal punto di vista offensivo.