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Una Roma all'arrembaggio espugna il Barbera: è 2-4 con Gervinho mattatore
lunedì 5 ottobre 2015, 06:00Approfondimenti
di Alfonso Cerani
per Vocegiallorossa.it

Una Roma all'arrembaggio espugna il Barbera: è 2-4 con Gervinho mattatore

Salvate il soldato Garcia. Questo chiede la società giallorossa agli undici giocatori che scendono in campo al Barbera contro il Palermo. Siamo alla settima giornata, ma il crocevia siciliano potrebbe già essere decisivo per le sorti del tecnico francese e della Roma intera, che non può più permettersi di perdere punti per strada. Per dimenticare in fretta le fatiche europee, Garcia si affida ai suoi uomini di fiducia, avanzando Florenzi a centrocampo insieme a Pjanic e Nainggolan. I terzini sono Torosidis e Digne, mentre i centrali Manolas e De Rossi. In attacco un Falque pienamente ristabilito prende il posto di un malinconico Iturbe. Gervinho e Salah avranno il compito di mettere pressione alla difesa avversaria con le loro accelerazioni. Completa la formazione Szczesny in porta. Tra i padroni di casa non c'è Gilardino ma Trajkovski, in tandem con Vazquez.

La sfida ci mette pochissimo a entrare nel vivo; dopo un minuto e mezzo la Roma è già in vantaggio: Pjanic avanza per vie centrali e chiede lo scambio a Florenzi, il quale chiude perfettamente il triangolo. A tu per tu con Sorrentino il bosniaco non sbaglia col tocco sotto di precisione chirurgica. Ma il Palermo potrebbe subito pareggiare. Malinteso Manolas-Szczesny; ne approfitta Vazquez che però conclude a lato a porta sguarnita. La squadra di Iachini non ci sta e continua ad attaccare alla ricerca del pari: Rigoni spalle alla porta si gira ciccando la conclusione a rete per fortuna della Roma. I giallorossi vogliono vincere a tutti i costi e dopo 13 minuti il risultato è già 2-0! L'azione si sviluppa ancora sull'asse Pjanic-Florenzi. Stavolta il tiro del bosniaco si trasforma in assist per il compagno, che controlla e calcia sotto la traversa: Sorrentino non può nulla. L'approccio alla gara è completamente diverso rispetto alla sfida persa col BATE in Champions League. Gervinho si muove su tutto il fronte d'attacco, mettendo in difficoltà la retroguardia rosanero. Al 20' c'è lavoro anche per Szczesny, che si esibisce in una parata bassa sul tentativo di Vazquez, unico a provarci dei suoi. Ma i tentativi del Palermo sono sterili, mentre la Roma è più efficace e, prima della mezz'ora, il 3-0 è servito: Gervinho scappa sulla sinistra, si beve Gonzalez in velocità e segna con un gol alla Del Piero. Il Palermo, come un pugile suonato, non riesce ad accorciare le distanze sbattendo sulla traversa ancora con Vazquez. I giallorossi in tenuta bianca invece potrebbero infierire con Nainggolan e Pjanic, ma i due si fanno parare i rispettivi tiri da Sorrentino. Gervinho è un'ira di Dio e sul finale di frazione col destro non trova la porta. Finisce così un primo tempo perfetto per la squadra di Garcia.

Nella ripresa la Roma si limita a gestire il risultato subendo però il ritorno dei padroni di casa. La prima offensiva del secondo tempo è portata da Digne col mancino, chiamando il portiere all'intervento sul primo palo. Qualche minuto più tardi errore di Florenzi, che regala il pallone agli avversari; sul proseguo dell'azione Vazquez serve Gilardino, il quale elude l'intervento in ripiegamento di De Rossi e batte Szczesny. È il gol della speranza per i rosanero. Speranza che potrebbe alimentarsi al 70' quando ancora Gilardino spaventa la Roma con un colpo di testa ben disinnescato da Szczesny. Da segnalare c'è l'esordio in maglia giallorossa di Emerson Palmieri al posto di Iago Falque, per una Roma decisamente più coperta. Gervinho si conferma migliore dei suoi e con un colpo di tacco volante prova a suggellare l'ottima prestazione; la traversa gli dice di no. Nel finale c'è il debutto anche di Gyomber. Ma le emozioni non sono finite! Il Palermo si rifa sotto col gol di testa di Gonzalez, subito reso vano dalla rete in contropiede di Gervinho, che mette a sedere il diretto avversario e conclude all'angolino. Possono scorrere i titoli di coda al Barbera: la panchina di Garcia è salva e, almeno per un paio di settimane, il tecnico transalpino può dormire sonni tranquilli.