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Pozzo, trent'anni di Udinese: "Sono speranzoso, per il futuro c'è una società solida. Ecco il mio più grande rimpianto"
giovedì 28 luglio 2016, 08:30Primo Piano
di Francesco Digilio
per Tuttoudinese.it

Pozzo, trent'anni di Udinese: "Sono speranzoso, per il futuro c'è una società solida. Ecco il mio più grande rimpianto"

E sono 30! Oggi ricorre il trentesimo anniversario dall'inizio dell'avventura di Giampaolo Pozzo come proprietario dell'Udinese. Il patron ha parlato ai microfoni del Messaggero Veneto, dell'inizio della sua avventura, ma anche del presente e del futuro, ovvero della stagione che sta per iniziare: "E' vero che per me la data del vero anniversario è il 28 luglio, quando la mia prima Udinese iniziò la preparazione. Allora il campionato partiva più tardi". Con la sempre più vicina cessione del Milan da parte di Berlusconi, Pozzo diventerà il proprietario più longevo della Serie A: "I cinesi li conosco bene: venti anni fa avevo delle aziende in Cina. Hanno spirito imprenditoriale e capitali, ma penso che il fenomeno calcio, per come lo intendiamo noi in Europa, sia di difficile comprensione per loro. Il calcio è come una macchina: se la compri devi metterci anche la benzina, non si alimenta solo con i soldi delle tv". Pensando all'Udinese, però, il paron cerca il riscatto: "Vero. Abbiamo interrotto il discorso perchè non abbiamo saputo rinnovarci. Ora abbiamo ripreso e spero che il cocktail giovani-vecchi sia decisamente più esplosivo rispetto alle ultime stagioni. E sono speranzoso, abbiamo preso gente di talento.

Nella scorsa stagione mi sono reso conto che è meglio avere un giovane motivato che un calciatore esperto ma a fine carriera. Questione di motivazioni, non di etica professionale". Per il futuro, invece, Pozzo spera in un'Udinese: "Pronta a sfidare anche i capitali stranieri. Anche i cinesi. Abbiamo le conoscenze e gli strumenti per farlo. La struttura societaria che adesso viene orchestrata dai miei figli, Gino e Magda, è solida e con lo stadio di proprietà possiamo far parte delle realtà del calcio italiano già proiettate verso il futuro". Infine, spazio ai ricordi, tra rimpianti e gioie: "Rimpiango la Coppa Italia del 2005, in semifinale ci siamo consegnati alla Roma. La Coppa Uefa del 2009? No, la coppa che ci manca è quella che doveva portarci Spalletti". L'Udinese più forte, invece, è stata "quella del terzo posto nel 1998, con Poggi, Bierhoff e Amoroso là davanti".