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Il punto sulla difesa del Genoa: i difensori centrali
venerdì 22 luglio 2016, 09:50Vetrina
di Lorenzo Semino
per Genoanews1893.it

Il punto sulla difesa del Genoa: i difensori centrali

Il nuovo Genoa di Ivan Juric ha un dubbio tanto grande quanto importante da risolvere: verrà data fiducia al trio difensivo di stampo gasperiniano o si punterà sul quartetto?

Ad oggi i difensori a rapporto sono 9, quasi tutti con caratteristiche tecniche e fisiche differenti.

Proviamo adesso, senza la pretesa di poter svelare nulla o cambiare le carte in tavola, a presentare la retroguardia rossoblù con l’aiuto dei preziosi dati di WyScout.com.

Nicolas Burdisso è il pilastro indiscusso del reparto, di cui fa parte in pianta stabile da gennaio del 2014. Le sue doti sono ben note, il capitano del Genoa è capace di rendersi utile tanto nella fase di impostazione quanto in copertura. Raramente supera la metà campo, ma ha una media molto alta di intercettazioni riuscite positivamente, 8.1 a partita.

L’argentino ha recentemente dichiarato: “non sarà l’ultimo anno, però non è importante parlare di me quanto della squadra. A 35 anni sono felice di essere arrivato a questo punto”.

Armando Izzo, capace di stupire fin dal suo arrivo nell’ottobre del 2014, è diventato una pedina inamovibile nello scacchiere di Gasperini e non dovrebbero esserci dubbi sul suo impiego anche durante la prossima stagione. Simile a Burdisso quando si tratta di intercettazioni (media di 8.2 a partita), ha una percentuale molto alta (90%) di passaggi corti riusciti, oltre a poter giocare anche come terzino destro in caso di difesa a 4. Duttilità e precisione difensiva sono le doti principali del numero 5 rossoblù, chiamato a dimostrare ancora una volta il valore che ha saputo mettere in luce durante le grandi stagioni passate in maglia rossoblù.

A proposito di grandezza, Ezequiel Matías Muñoz fa della solidità difensiva la caratteristica principale. Dotato di una stazza non indifferente e quasi perfetta per un difensore (185cm per 85kg) ha tutte le carte in regola per fare paura agli attaccanti della Serie A: fisico possente, grande tempismo negli inserimenti e nelle scelte di tempo, trova l’unico dato negativo quando si tratta di ripiegare in area di rigore con un avversario pronto a sfidarlo nell’1 vs1.

Se ha una media di 3 contrasti aerei vinti su 4, va però in difficoltà quando viene attaccato in velocità, soffrendo inevitabilmente i giocatori veloci ed imprevedibili quanto l’uomo che gli affibbiò proprio il nomignolo di ballerino, El Chiquito, ovvero il nuovo esterno dell’Atletico Madrid Nicolas Gaitan, grande amico di Muñoz dai tempi del Boca Juniors. A proposito di questo, lui quanto capitan Burdisso sanno benissimo cosa significhi giocare un derby.

Decisamente più appropriato come centrale in una difesa a 4, potrebbe in ogni caso svolgere un ruolo più faticoso da difensore laterale in un trio difensivo, cosa che ha già fatto con Gasperini senza infamia né lode.

Interrogato sul rebus difensivo che porterà il nuovo mister ad optare per un trio come il predecessore Gasperini o per un quartetto, ha ammesso: “La difesa? Personalmente mi trovo meglio giocando a 3, ma non so davvero come giocheremo, accetteremo ogni decisione e se sarà da giocare a 4 lo faremo.”

Santiago Gentiletti è l’ultimo arrivato, ma solo in ordine cronologico. In campo, infatti, è difficile vederlo in ritardo o in difficoltà con il pallone fra i piedi; i dati parlano chiaro, l’impostazione difensiva e la sicurezza nei passaggi (una media di 45 a partita, circa 10 in più del compagno di reparto Izzo, con una precisione del 93%) sono gli assi negli scarpini del 31enne ex Lazio e San Lorenzo

Unica nota negativa, come per il connazionale Muñoz, è la fragilità muscolare che lo ha tenuto fuori per una parte della stagione in biancoceleste. Gentiletti quando è in forma però gioca, lo fa convincendo e senza lasciare grandi rimpianti: speriamo che l’aria di Genova possa portargli un po’ di fortuna.

Di Issa Cissokho, terzino destro che al Nantes ha giocato spesso come difensore centrale, parleremo nel capitolo riguardante i terzini: sebbene la forza fisica possa farne risaltare le doti anche in posizione centrale, al Ferraris lo si è visto quasi soltanto in posizione laterale in un 3-5-2, pertanto lo consideriamo un terzino con caratteristiche difensive 

Giovanni Marchese invece non ha bisogno di grandi presentazioni, visto e considerato che dopo tre stagioni con il Grifone è diventato praticamente un “uomo del bisogno” per la retroguardia difensiva rossoblù. La grande abilità del 31enne è senza dubbio il cross, motivo per cui preferirebbe probabilmente un ruolo da terzino sinistro in una difesa a 4, ma deve essere citato anche fra i difensori centrali vista la duttilità che lo ha reso protagonista anche fra i 3 difensori messi in campo da Gasperini nel corso della sua gestione. 

Ora la palla è passata ad Ivan Juric, e soltanto con il tempo scopriremo se riuscirà a trovare una quadratura del cerchio, scelta che porterà inevitabilmente in campo un quartetto o un trio difensivo. 

Citando un noto film di Woody Allen, in fondo “basta che funzioni”.

Il prossimo capitolo riguarderà i terzini, dalla sorpresa Fiamozzi al ritorno di Renzetti, passando ovviamente per le corsie laterali.