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Ascoli Calcio - Anche i tifosi bianconeri ricordano Gabriele "Gabbo" Sandri.
mercoledì 11 novembre 2020, 16:00News
di Edoardo Ciriaci
per Tuttoascolicalcio.it

Ascoli Calcio - Anche i tifosi bianconeri ricordano Gabriele "Gabbo" Sandri.

Tifoso laziale ucciso, per errore, l'11 novembre 2007.

Mattina di rispetto e di silenzio per i molti tifosi ascolani che tramite post e stories su instagram stanno ricordando la morte di Gabriele Sandri, per gli amici "Gabbo", tifoso della Lazio assassinato la mattina dell'11 novembre 2007 nei pressi dell'area di servizio "Badia al Pino" all'altezza di Civitella in Val di Chiana (Arezzo) dove Sandri e quattro amici stavano aspettando l'arrivo di altri amici per poi recarsi allo stadio “San Siro” di Milano dove si sarebbe dovuto svolgere il match tra Inter e Lazio.

Gabriele non arriverà allo stadio, i tifosi laziali entrarono in contatto con alcuni sostenitori della Juventus e tra i due gruppi scoppiò una rissa che attirò l'attenzione di una pattuglia della Polizia Stradale che si trovava sul lato opposto della carreggiata. Compresa la situazione e per evitare che si aggravasse, il gruppo di amici di Sandri, risalivì in auto per ripartire. A quel punto la tragedia, l'agente Spaccarotella, convinto che i quattro stessero fuggendo a seguito di una rapina esplose due colpi di pistola: Gabriele Sandri dormiva sul sedile posteriore dell’auto quando fu centrato al collo allarmando i compagni che si resero immediatamente conto delle sue gravi condizioni e si fermarono perciò in un'altra area di servizio per allertare sia le forze dell'ordine che il soccorso sanitario ma era tardi. “Gabbo” era già morto.

Alla diffusione della notizia seguì la scelta, da parte della FIGC, di rinviare la gara tra Inter e Lazio: per le altre partite, fu disposto l'inizio con 10 minuti di ritardo; peggiore la situazione nel successivo week-end quando si dispose la sospensione di serie B e serie C. Tanti gli incidenti e le proteste delle tifoserie contro le forze dell'ordine. Ne conseguì inevitabilmente il divieto delle trasferte più pericolose unite all’obbligatorio riconoscimento all'entrata degli stadi. Solo un anno dopo, nel 2008, fu poi promossa la tessera del tifoso.