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Scudetto in cassaforte col minimo sforzo
Più otto sulla Lazio seconda in classifica. Più nove sull'Atalanta, che in realtà sono dieci visto il doppio confronto. La Juventus dopo ieri sera si avvia a vincere a mani basse il suo nono Scudetto consecutivo e lo fa, paradossalmente, dopo aver conquistato un solo punto nelle ultime due partite.
È il dato di una corsa Scudetto che aveva tutti i presupposti per diventare avvincente e invece non è mai decollata. Non per demeriti dell'Atalanta, l'ultima dei colpevoli. La squadra di Gasperini ieri per la prima volta dopo la ripresa non ha vinto, ma ha strappato applausi anche in uno Stadium deserto. S'è confermata squadra pericolosa per tutti, affascinante per come interpreta il suo calcio correndo sempre in avanti, anche in fase di non possesso.
Ieri l'Atalanta spumeggiante s'è vista soprattutto nel primo tempo e dopo gli ingressi di Muriel e Malinovskyi. Per un'ora ha messo sotto la Juventus nel gioco e nella corsa. Nei movimenti senza palla e nel possesso palla.
È il dato di una corsa Scudetto che aveva tutti i presupposti per diventare avvincente e invece non è mai decollata. Non per demeriti dell'Atalanta, l'ultima dei colpevoli. La squadra di Gasperini ieri per la prima volta dopo la ripresa non ha vinto, ma ha strappato applausi anche in uno Stadium deserto. S'è confermata squadra pericolosa per tutti, affascinante per come interpreta il suo calcio correndo sempre in avanti, anche in fase di non possesso.
Ieri l'Atalanta spumeggiante s'è vista soprattutto nel primo tempo e dopo gli ingressi di Muriel e Malinovskyi. Per un'ora ha messo sotto la Juventus nel gioco e nella corsa. Nei movimenti senza palla e nel possesso palla.
La squadra di Sarri è tornata sopra la linea di galleggiamento solo nella ripresa, ha trovato due volte il pareggio ma solo dal dischetto.
Non una prova di forza, anzi. Ai punti meglio la squadra di Gasperini, a tratti molto meglio. Ma ciò che serviva alla Juve, era portare a casa un pareggio per stanare quella che poteva trasformarsi nell'avversaria più pericolosa (l'unica) di questo rush finale. E così è stato.
Domani l'Inter può tornare a meno otto ma ormai poco importa. Può raggiungere una Lazio che proprio come i nerazzurri sono venuti meno nel momento clou della stagione, privandoci anche quest'anno di una avvincente sfida Scudetto. Anche nell'anno in cui la Juve non viaggia sui ritmi spaziali delle ultime stagioni.
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