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Le pagelle dell'Inter - La rivincita di Eriksen. Lukaku, rissa con Ibra e gol pesante
Inter-Milan 2-1 al 90'
Handanovic 5.5 Ibrahimovic tira e lo osserva baciare il palo e finire in rete. Senza colpe ma con la costante sensazione di mancare in alcuni episodi cruciali della parata straordinaria, impensata.
Skriniar 6 Da quella parte il Milan sfreccia con minor efficacia. Quando ci prova, allarga gli alettoni. Ha il merito di neutralizzare le sparute ma pericolose sortite di Theo Hernandez.
De Vrij 6.5 Il cliente per lunghi tratti della gara è di quelli complicati. Con Ibra però gioca di mestiere e mica è da tutti. Diligente, efficace, incolpevole sul gol rossonero.
Kolarov 6 Concedere qualche centimetro a Ibrahimovic in area non è la più universitaria delle idee. L'errore ne macchia la gara, perché poi è un crescendo: si riscatta provocando il rosso allo svedese e da quella parte spinge con sostanza.
Darmian 5 Soffre per tutto il primo tempo, Conte lo toglie e mette dentro Hakimi. La differenza in fase d'offesa, corsa e spinta è netta, patisce Leao ed Hernandez. (dal 46' Hakimi 6.5 - Il suo ingresso in campo cambia la marcia al gioco dell'Inter. E' tra i migliori fludificanti non solo del campionato ma del calcio internazionale)
Barella 6.5 Conquista il rigore e sbaglia ancora una volta pochissimo. Il miglior centrocampista d'Italia? Nel lotto, certamente. Giocatore sempre più completo, Vidal dell'era moderna.
Brozovic 6 Ordinato e di gestione, gioca una partita di mestiere e sostanza. Quando il Milan va in ripartenza, e con Leao alla carica è pericoloso, è bravo ad accorciare i reparti. (dall'88' Eriksen 8 Un segno del destino. Con la valigia in mano da un tempo, prende il pennello e disegna un arcobaleno. Forse quello dell'addio, ma bello come un sogno)
Vidal 5.5 Quando il gioco si fa duro, non si esime dalla lotta. Però quando c'è da offendere palla al piede, ecco che manca ancora della brillantezza d'un tempo. Forse perduta.
Perisic 5.5 Cerca di giocar di fino, ma il Milan con Dalot fa buona guardia da quella parte. Talvolta lo punta ma l'Inter è più pericolosa dagli orizzonti opposti. (dal 67' Lautaro Martinez 6 In odor di rinnovo, cambia tatticamente l'Inter. Goloso dopo il rosso a Ibra, Conte lo mette dentro e lui è spina nel fianco per la difesa del Milan, pur al netto di qualche errore).
Lukaku 7 Il rigore val più di un gol. Perché era l'osservato speciale, dopo lo scontro con Ibrahimovic. Spalle larghe, il ragazzo, e mica solo nella taglia. Trascinatore e simbolo dell'Inter di Conte.
Sanchez 6 Corre tanto, tantissimo, a perdifiato. Sin troppo, perdendo di lucidità, ma è una mina vagante tra le linee del Milan. Dentro Lautaro, lui si abbassa.
Conte 6.5 L'Inter gioca peggio all'inizio, subisce, poi tiene botta, si riorganizza. Lo scontro tra Lukaku e Ibrahimovic vede i suoi uscire dagli spogliatoi più lucidi e sembra esserci dietro il suo lavoro psicologico all'intervallo. Scherzi del destino: a deciderla è Eriksen, e questo basta per raccontare una storia intera.
Skriniar 6 Da quella parte il Milan sfreccia con minor efficacia. Quando ci prova, allarga gli alettoni. Ha il merito di neutralizzare le sparute ma pericolose sortite di Theo Hernandez.
De Vrij 6.5 Il cliente per lunghi tratti della gara è di quelli complicati. Con Ibra però gioca di mestiere e mica è da tutti. Diligente, efficace, incolpevole sul gol rossonero.
Kolarov 6 Concedere qualche centimetro a Ibrahimovic in area non è la più universitaria delle idee. L'errore ne macchia la gara, perché poi è un crescendo: si riscatta provocando il rosso allo svedese e da quella parte spinge con sostanza.
Darmian 5 Soffre per tutto il primo tempo, Conte lo toglie e mette dentro Hakimi. La differenza in fase d'offesa, corsa e spinta è netta, patisce Leao ed Hernandez. (dal 46' Hakimi 6.5 - Il suo ingresso in campo cambia la marcia al gioco dell'Inter. E' tra i migliori fludificanti non solo del campionato ma del calcio internazionale)
Barella 6.5 Conquista il rigore e sbaglia ancora una volta pochissimo. Il miglior centrocampista d'Italia? Nel lotto, certamente. Giocatore sempre più completo, Vidal dell'era moderna.
Brozovic 6 Ordinato e di gestione, gioca una partita di mestiere e sostanza. Quando il Milan va in ripartenza, e con Leao alla carica è pericoloso, è bravo ad accorciare i reparti. (dall'88' Eriksen 8 Un segno del destino. Con la valigia in mano da un tempo, prende il pennello e disegna un arcobaleno. Forse quello dell'addio, ma bello come un sogno)
Vidal 5.5 Quando il gioco si fa duro, non si esime dalla lotta. Però quando c'è da offendere palla al piede, ecco che manca ancora della brillantezza d'un tempo. Forse perduta.
Perisic 5.5 Cerca di giocar di fino, ma il Milan con Dalot fa buona guardia da quella parte. Talvolta lo punta ma l'Inter è più pericolosa dagli orizzonti opposti. (dal 67' Lautaro Martinez 6 In odor di rinnovo, cambia tatticamente l'Inter. Goloso dopo il rosso a Ibra, Conte lo mette dentro e lui è spina nel fianco per la difesa del Milan, pur al netto di qualche errore).
Lukaku 7 Il rigore val più di un gol. Perché era l'osservato speciale, dopo lo scontro con Ibrahimovic. Spalle larghe, il ragazzo, e mica solo nella taglia. Trascinatore e simbolo dell'Inter di Conte.
Sanchez 6 Corre tanto, tantissimo, a perdifiato. Sin troppo, perdendo di lucidità, ma è una mina vagante tra le linee del Milan. Dentro Lautaro, lui si abbassa.
Conte 6.5 L'Inter gioca peggio all'inizio, subisce, poi tiene botta, si riorganizza. Lo scontro tra Lukaku e Ibrahimovic vede i suoi uscire dagli spogliatoi più lucidi e sembra esserci dietro il suo lavoro psicologico all'intervallo. Scherzi del destino: a deciderla è Eriksen, e questo basta per raccontare una storia intera.
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