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Patrick Cutrone, dal Crotone al Molineux. Secondo più caro di sempre
Era nell'aria, manca solo l'ufficialità, ma Patrick Cutrone è un nuovo giocatore del Wolverhamtpon. A differenza del Milan, giocherà l'Europa League, anche se solamente dai preliminari. Il 2-0 dell'andata con i Crusaders, nordirlandesi, mette abbastanza al sicuro la qualificazione al terzo turno, l'ultimo prima dei playoff per l'EL vera.
DA CROTONE AL MOLINEUX - Due stagioni or sono, Cutrone era a un passo dal diventare un nuovo giocatore del Crotone, appena promosso in Serie A. Come altri della Primavera di quel Milan, come Zanellato. Poi Vincenzo Montella, nell'estate travagliata e divertente dei Marco Fassone e dei Massimiliano Mirabelli, delle cose formali, di Bonucci e Andre Silva (questo non cambia, da tre a questa parte), decise di puntare sul talentino della Primavera, in attesa della sua punta. Dovevano arrivare o Aubameyang o Belotti, approdò Kalinic.
DUE STAGIONI BUONE, MA NON OTTIME - Diciotto gol stagionali alla prima annata, sesto posto in classifica, ma tanti gol nei preliminari di Europa League, doppia cifra in 28 presenze. Due gol tra Crotone e Cagliari, nelle prime due di A, poi otto gol da febbraio in poi. L'anno scorso solo tre gol in campionato, un po' poco per meritarsi la riconferma.
22 MILIONI - Le possibilità erano molteplici, un paio di richieste dall'estero, ma anche il Torino che poteva anche puntarlo come post Belotti. Poi la riconferma, l'Europa League, l'idea di giocare. Certo, in coppia con Raul Jimenez (appena pagato circa 38 milioni di euro) per una coppia che rappresenta il primo e il secondo acquisto più caro di sempre. E l'addio al Milan? Burrascoso, quasi una delusione d'amore. Ma alle volte fanno giri immensi...
DA CROTONE AL MOLINEUX - Due stagioni or sono, Cutrone era a un passo dal diventare un nuovo giocatore del Crotone, appena promosso in Serie A. Come altri della Primavera di quel Milan, come Zanellato. Poi Vincenzo Montella, nell'estate travagliata e divertente dei Marco Fassone e dei Massimiliano Mirabelli, delle cose formali, di Bonucci e Andre Silva (questo non cambia, da tre a questa parte), decise di puntare sul talentino della Primavera, in attesa della sua punta. Dovevano arrivare o Aubameyang o Belotti, approdò Kalinic.
DUE STAGIONI BUONE, MA NON OTTIME - Diciotto gol stagionali alla prima annata, sesto posto in classifica, ma tanti gol nei preliminari di Europa League, doppia cifra in 28 presenze. Due gol tra Crotone e Cagliari, nelle prime due di A, poi otto gol da febbraio in poi. L'anno scorso solo tre gol in campionato, un po' poco per meritarsi la riconferma.
22 MILIONI - Le possibilità erano molteplici, un paio di richieste dall'estero, ma anche il Torino che poteva anche puntarlo come post Belotti. Poi la riconferma, l'Europa League, l'idea di giocare. Certo, in coppia con Raul Jimenez (appena pagato circa 38 milioni di euro) per una coppia che rappresenta il primo e il secondo acquisto più caro di sempre. E l'addio al Milan? Burrascoso, quasi una delusione d'amore. Ma alle volte fanno giri immensi...
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