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Dinamo Zagabria-Atalanta, i voti ai tecnici: Bjelica abbatte Gasperini
Una Caporetto di grosse dimensioni. Copenaghen e Zagabria distano poco più di 1100 km, ma la differenza fra Champions ed Europa League appare incolmabile. Grande partita della Dinamo che travolge per 4-0, con un Orsic in forma smagliante, la malcapitata Atalanta. Il problema, più che tecnico, è di testa per i nerazzurri, che sembrano smarriti e non riescono a produrre nulla in attacco per la prima frazione.
NENAD BJELICA 8,5 - Cambia completamente l'assetto della sua Dinamo, inserendo Dilaver a galleggiare fra difesa e centrocampo, almeno fino all'1-0. Poi si mette dietro, attende l'avversario e, con il più italiano dei contropiedi, va a segno per altre tre volte. Di solito giocava 4-1-4-1 o 4-3-3, stavolta opta per una difesa a tre per specchiarsi sull'Atalanta. E vince la gara largamente, probabilmente con la miglior prestazione della Dinamo negli ultimi 40 anni.
GIAN PIERO GASPERINI 4,5 - Le giornate no capitano anche ai migliori. Negli ultimi anni lo è certamente stato, senza timor di dubbio. Stavolta la sua squadra è lenta, subisce l'impatto con il Maksimir e con la Champions. Prova a fare qualcosa, ma cambia quando è troppo tardi: Malinovskyi e Pasalic sono buoni correttivi, ma andavano fatti prima. O forse, qualunque fosse oggi la tattica, sarebbe stato tutto uguale.
NENAD BJELICA 8,5 - Cambia completamente l'assetto della sua Dinamo, inserendo Dilaver a galleggiare fra difesa e centrocampo, almeno fino all'1-0. Poi si mette dietro, attende l'avversario e, con il più italiano dei contropiedi, va a segno per altre tre volte. Di solito giocava 4-1-4-1 o 4-3-3, stavolta opta per una difesa a tre per specchiarsi sull'Atalanta. E vince la gara largamente, probabilmente con la miglior prestazione della Dinamo negli ultimi 40 anni.
GIAN PIERO GASPERINI 4,5 - Le giornate no capitano anche ai migliori. Negli ultimi anni lo è certamente stato, senza timor di dubbio. Stavolta la sua squadra è lenta, subisce l'impatto con il Maksimir e con la Champions. Prova a fare qualcosa, ma cambia quando è troppo tardi: Malinovskyi e Pasalic sono buoni correttivi, ma andavano fatti prima. O forse, qualunque fosse oggi la tattica, sarebbe stato tutto uguale.
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