Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / atalanta / Serie A
Così simili, così diversi: l'Atalanta di Gasp come il Leicester di Ranieri?TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
lunedì 28 ottobre 2019, 15:08Serie A
di Gaetano Mocciaro

Così simili, così diversi: l'Atalanta di Gasp come il Leicester di Ranieri?

Così simili, così diversi. Le imprese dell'Atalanta inevitabilmente rimandano al Leicester stagione 2015/16. Outsiders capaci di mettere in fila tutte le big, facendo sognare non solo i propri tifosi ma tutti gli amanti del calcio, ancora capaci di esaltarsi davanti alle favole in un contesto storico in cui il divario fra le grandi e piccole è sempre più grande.Il paragone è inevitabile fra la Dea e le Foxes, sebbene pochi, pochissimi siano i punti in comune, vediamo quali:

UN GRUPPO CHE SI IDENTIFICA NEL TECNICO Una è quella geografica, due città, Bergamo e Leicester che sono la periferia del grande calcio. Poco più di 120 mila abitanti la città lombarda, 348mila nella città delle Midlands Orientali. L'unione del gruppo è l'altra: tutti hanno un ruolo preciso, tutti conoscono a memoria lo spartito. Con qualche giocatore dal livello tecnico superiore (Ilicic e Gomez da una parte, Mahrez dall'altra) ma comunque senza esserne dipendenti, trovando varie soluzioni per segnare: quel Leicester mandò in rete 13 giocatori differenti in Premier League, sfruttando anche i difensori (Huth e Morgan su tutti). Attualmente l'Atalanta ha mandato in gol 9 giocatori e anche se dai centrali non è arrivato il contributo realizzativo è solo questione di tempo, considerato lo storico di Toloi e Masiello, come negli anni scorsi Caldara e Mancini. Uno schema base definito (4-4-2 per il Leicester, 3-4-1-2 per l'Atalanta) con pochi cambi e che comunque non intacca lo stile di gioco della squadra. E un gruppo che segue alla lettera i dettami del proprio allenatore, al punto che anche i migliori elementi hanno rifiutato proposte da club blasonati, vedi il no di Vardy all'Arsenal e quello di Gomez alla Lazio.


NON PRENDERLE vs FARE UN GOL IN PIÙ Due allenatori, Claudio Ranieri e Gian Piero Gasperini, agli antipodi. Fedeli al loro marchio di fabbrica, il tecnico testaccino ha fatto del 4-4-2 il suo credo. La difesa è stata il fiore all'occhiello degli inglesi, che a fine campionato incassarono 36 reti in 38 partite. Un calcio all'antica o "all'italiana", quello proposto dal Leicester nel 2015-16, tuttavia efficace grazie alla grande organizzazione data dal tecnico. L'Atalanta invece fa del segnare il gol in più il suo credo: sono già 28 i gol segnati in 9 partite, più di 3 a gara in media. La difesa, al contrario, non è il punto forte: 14 gol subiti, solo cinque squadre fin qui hanno fatto peggio. Una differenza di filosofia che emerge anche guardando i due capitani: il roccioso Wes Morgan, simbolo di un Leicester d'altri tempi da una parte, il piccolo e fantasioso Gomez dall'Atalanta dall'altra. Due progetti diversi: l'attuale Atalanta di Gian Piero Gasperini è il frutto di oltre tre anni di lavoro insieme, con molti degli interpreti attuali che ne fanno parte sin dall'inizio. Quel Leicester era al primo anno, con Ranieri che aveva preso il posto di Nigel Pearson col quale la squadra si salvò per poco. Insomma, quella delle Foxes fu un vero e proprio exploit al contrario degli orobici, la cui attuale classifica parte da molto lontano. Quel Leicester vinse il campionato grazie al "suicidio" delle grandi d'Inghilterra. Prendete la stagione passata dove il Manchester City vinse il titolo con 98 punti contro il 97 del Liverpool. Alla squadra di Ranieri ne bastarono 81, di punti, chiudendo con un +10 sull'Arsenal. Un dettaglio non da poco, perché allo stato attuale né Juventus né Inter sembrano voler frenare.