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Le grandi trattative del'Atalanta - 1996, Filippo Inzaghi: la serie A conosce Superpippo
"Quel ragazzo deve essere nato in fuorigioco", parole pronunciate da un certo sir Alex Ferguson, uno che di bomber se ne intende. Filippo Inzaghi nasce però a Piacenza, il 9 agosto 1973. Gli esordi nella squadra della sua città e il passaggio al Leffe, società bergamasca, non sono dei migliori: di gol ne fa, ma non è un vero bomber da 18/20 centri a campionato. Non fa niente, in B riesce a cavarsela bene: i 15 gol in 37 partite con la maglia biancorossa convincono il Parma a portarlo in serie A. Il salto, come spesso accade in quegli anni, è notevole. Inzaghi non riesce ad imporsi e a fine campionato le presenze saranno pochissime, i gol soltanto due.
A Bergamo, però, qualcosa si sta muovendo. Ci sono diversi estimatori, come Maurizio Radici. L'ex presidente lo aveva avuto al Leffe e vuole portarlo a Zingonia. C'è un però. Emiliano Mondonico allena i nerazzurri nella stagione 1996-1997 e vuole un solo giocatore per il suo attacco, Andrea Silenzi. La trattativa non è di quelle semplici, anche perché il Mondo ha parecchia influenza e quando un allenatore decide di volere un giocatore è difficile convincerlo a cambiare idea. La dirigenza nerazzurra procede nella direzione scelta, senza cambiare rotta: il procuratore Tinti e Inzaghi vengono ospitati a Monterosso per prendere parte a un vertice societario che si conclude in breve tempo. Sarà lui il bomber che cercherà di far rimanere la Dea nel massimo campionato.
L'inizio di Inzaghi è incredibile: doppietta alla Fiorentina già alla seconda giornata e 5 gol nelle prime 5 partite di campionato. Il giocatore è in fiducia e segna con regolarità: non passa giornata senza gol, soltanto dalla 24esima alla 28esima non riesce a mettere la firma sul tabellino. Per il resto la stagione in maglia nerazzurra è incredibile: 24 reti in 33 partite disputate, titolo di capocannoniere e offerta della Juventus che non viene rifiutata. Inzaghi saluta Bergamo al termine di una stagione dai risvolti tragici, per via della scomparsa di Federico Pisani.
La stagione da "escluso", se così vogliamo chiamarla, sarà la migliore dal punto di vista realizzativo: nemmeno con il Milan riuscirà a segnare così tanto. E alla fine Superpippo convincere anche il Mondo: "non è Inzaghi ad essere innamorato del gol, è il gol ad essere innamorato di Inzaghi". Come dargli torto dopo i 275 gol messi a segno nella sua lunga carriera.
A Bergamo, però, qualcosa si sta muovendo. Ci sono diversi estimatori, come Maurizio Radici. L'ex presidente lo aveva avuto al Leffe e vuole portarlo a Zingonia. C'è un però. Emiliano Mondonico allena i nerazzurri nella stagione 1996-1997 e vuole un solo giocatore per il suo attacco, Andrea Silenzi. La trattativa non è di quelle semplici, anche perché il Mondo ha parecchia influenza e quando un allenatore decide di volere un giocatore è difficile convincerlo a cambiare idea. La dirigenza nerazzurra procede nella direzione scelta, senza cambiare rotta: il procuratore Tinti e Inzaghi vengono ospitati a Monterosso per prendere parte a un vertice societario che si conclude in breve tempo. Sarà lui il bomber che cercherà di far rimanere la Dea nel massimo campionato.
L'inizio di Inzaghi è incredibile: doppietta alla Fiorentina già alla seconda giornata e 5 gol nelle prime 5 partite di campionato. Il giocatore è in fiducia e segna con regolarità: non passa giornata senza gol, soltanto dalla 24esima alla 28esima non riesce a mettere la firma sul tabellino. Per il resto la stagione in maglia nerazzurra è incredibile: 24 reti in 33 partite disputate, titolo di capocannoniere e offerta della Juventus che non viene rifiutata. Inzaghi saluta Bergamo al termine di una stagione dai risvolti tragici, per via della scomparsa di Federico Pisani.
La stagione da "escluso", se così vogliamo chiamarla, sarà la migliore dal punto di vista realizzativo: nemmeno con il Milan riuscirà a segnare così tanto. E alla fine Superpippo convincere anche il Mondo: "non è Inzaghi ad essere innamorato del gol, è il gol ad essere innamorato di Inzaghi". Come dargli torto dopo i 275 gol messi a segno nella sua lunga carriera.
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