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Domenghini: "Italia, servirà un gioco offensivo. Barella può fare la differenza"
Si avvicina la finalissima degli Europei tra Italia e Inghilterra. E noi a Tuttomercatoweb.com ne abbiamo parlato con Angelo Domenghini che con gli azzurri nel 1968 conquistò gli Europei. "Quando si arriva in finale - dice - è sempre la volta buona ma può esserlo anche per l'Inghilterra che peraltro gioca in casa col pubblico a favore. Difficile fare un pronostico: l'Italia ha dimostrato di esser più forte poi però c'è il campo, con gli episodi, la fortuna, i pali, le situazioni di gioco".
Italia comunque favorita?
"Tutti lo dicono poi però c'è da rispettare la squadra che gioca in casa. L'Inghilterra è combattiva, ha un gioco, non è difensiva o fa le barricate. Vedo che invece noi una volta in vantaggio ci difendiamo e non capisco il motivo. Poi se ti riprendono sei costretto a rimettere una punta dopo averla tolta sull'1-0...".
Che cosa servirà all'Italia?
"Un gioco offensivo, sfruttando i nostri giocatori veloci e rapidi. Sarà importante giocare come l'Italia ha sempre fatto. Il possesso? Con le squadre più deboli lo ha fatto, poi con la Spagna no perchè è stata superiore a noi".
Rispetto alla sua Italia del '68 c'è qualche similitudine?
"No, non si possono fare confronti. E' difficile paragonare la nostra squadra a questa: era un calcio diverso, meno tattico. Ora c'è un agonismo incredibile e i giocatori arrivano con una preparazione diversa, che non c'era ai nostri tempi".
Chi può essere decisivo nell'Italia?
"Lo ripeto: Barella fa la differenza. Jorginho è il faro della squadra. Chiesa? Se è in giornata fa la differenza, altrimenti è un giocatore normale".
E dell'Inghilterra cosa teme?
"L'agonismo e l'organizzazione di gioco. Se comunque ci lasciano spazi in mezzo al campo li mettiamo in difficoltà".
Italia comunque favorita?
"Tutti lo dicono poi però c'è da rispettare la squadra che gioca in casa. L'Inghilterra è combattiva, ha un gioco, non è difensiva o fa le barricate. Vedo che invece noi una volta in vantaggio ci difendiamo e non capisco il motivo. Poi se ti riprendono sei costretto a rimettere una punta dopo averla tolta sull'1-0...".
Che cosa servirà all'Italia?
"Un gioco offensivo, sfruttando i nostri giocatori veloci e rapidi. Sarà importante giocare come l'Italia ha sempre fatto. Il possesso? Con le squadre più deboli lo ha fatto, poi con la Spagna no perchè è stata superiore a noi".
Rispetto alla sua Italia del '68 c'è qualche similitudine?
"No, non si possono fare confronti. E' difficile paragonare la nostra squadra a questa: era un calcio diverso, meno tattico. Ora c'è un agonismo incredibile e i giocatori arrivano con una preparazione diversa, che non c'era ai nostri tempi".
Chi può essere decisivo nell'Italia?
"Lo ripeto: Barella fa la differenza. Jorginho è il faro della squadra. Chiesa? Se è in giornata fa la differenza, altrimenti è un giocatore normale".
E dell'Inghilterra cosa teme?
"L'agonismo e l'organizzazione di gioco. Se comunque ci lasciano spazi in mezzo al campo li mettiamo in difficoltà".
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