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La ciliegina che manca sulla torta Atalanta
Vincere 1-0 contro lo Young Boys può essere considerato quasi normale amministrazione per una big. L'Atalanta lo ha fatto senza grossi problemi, senza subire un tiro in porta, con un solo brivido quando Elia si è presentato davanti a Musso, aprendo un pelo troppo il piatto. Stava quasi esultando, ma la palla è sfilata a pochi centimetri dall'incrocio. Per il resto il portiere argentino non ha dovuto fare nulla, se non qualche uscita in presa alta, guadagnandosi un senza voto nelle pagelle. Certo, trovare il gol è stato molto più difficile del previsto, soprattutto con una squadra che gioca sempre con una formazione offensiva, stavolta organizzata per non prenderle e non per offendere.
La ciliegina però manca. L'entrata di Muriel ha cambiato parzialmente la partita, perché gli strappi e le accelerazioni hanno mandato in tilt la difesa svizzera, quasi mai in ambasce per il resto. Le parate di Von Ballmoos, almeno fino al gol del vantaggio, erano state sostanzialmente due. Una su Zapata - che aveva saltato praticamente mezza difesa da solo - poi l'altra su Zappacosta, con la mano aperta, intervento non semplice ma neanche miracoloso. Quel che sembrava mancare era la scintilla, la fantasia per cercare una giocata meno sicura in avanti, provando un dribbling o semplicemente calciando dal limite. Non bene Malinovskyi, più diligente Pessina, Ilicic alla fine non si è alzato dalla panchina.
Gasperini d'altro canto ha sempre chiesto un attaccante con dribbling, che possa saltare l'uomo e fare la differenza nelle gare bloccate. Un po' come poteva fare Alejandro Gomez, il Papu, mai sostituito nelle gerarchie atalantine. Non è detto che a gennaio l'Atalanta non possa, come per Kovalenko e Maehle, cercare un ulteriore colpo sul mercato. Per dare quell'ultima ciliegina che manca a una torta più che gustosa.
La ciliegina però manca. L'entrata di Muriel ha cambiato parzialmente la partita, perché gli strappi e le accelerazioni hanno mandato in tilt la difesa svizzera, quasi mai in ambasce per il resto. Le parate di Von Ballmoos, almeno fino al gol del vantaggio, erano state sostanzialmente due. Una su Zapata - che aveva saltato praticamente mezza difesa da solo - poi l'altra su Zappacosta, con la mano aperta, intervento non semplice ma neanche miracoloso. Quel che sembrava mancare era la scintilla, la fantasia per cercare una giocata meno sicura in avanti, provando un dribbling o semplicemente calciando dal limite. Non bene Malinovskyi, più diligente Pessina, Ilicic alla fine non si è alzato dalla panchina.
Gasperini d'altro canto ha sempre chiesto un attaccante con dribbling, che possa saltare l'uomo e fare la differenza nelle gare bloccate. Un po' come poteva fare Alejandro Gomez, il Papu, mai sostituito nelle gerarchie atalantine. Non è detto che a gennaio l'Atalanta non possa, come per Kovalenko e Maehle, cercare un ulteriore colpo sul mercato. Per dare quell'ultima ciliegina che manca a una torta più che gustosa.
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