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Scadenze, migliaia di euro da pagare e penalizzazioni da evitare: è un febbraio di fuoco per la IDC
martedì 4 febbraio 2020, 18:00Copertina
di redazione TuttoAvellino
per Tuttoavellino.it

Scadenze, migliaia di euro da pagare e penalizzazioni da evitare: è un febbraio di fuoco per la IDC

E' un febbraio di esami e scadenze, di attese e pagamenti, quello che vivrà la IDC o quel che resta della società creata da Nicola Circelli e Luigi Izzo, che si è sfaldata sotto i colpi di veleni e polemiche, di botta e risposta a distanza tra l'attuale vice-presidente e amministratore e il direttore generale Aniello Martone, poi raggiunti dal comunicato al vetriolo emanato da Izzo a fine mercato. 

Oggi l'Avellino ha rimediato un'altra condanna dopo quella subita a causa della mancata presentazione di documenti alla Covisoc da parte dell'ex presidente Mauriello e di quella inflitta a causa delle dichiarazioni post-Ternana riferite da Ezio Capuano e giudicate inappropriate dal TFN. 

Il club biancoverde è stato condannato a pagare le ultime mensilità a quattro ex calciatori della passata stagione: Ciotola, Dondoni, Lagomarsini e Capitanio. I quattro hanno visto accogliere le loro vertenze dalla commissione della Lega Nazionale Dilettanti ed entro 30 giorni a partire da oggi (il 6 marzo) l'Avellino deve mettersi in regola e versare loro quanto dovuto, esattamente 12780 euro

In caso di mancato pagamento, il club subirebbe una penalizzazione in classifica di quattro punti, da scontare nel prossimo campionato. In realtà la società ha dato mandato ai suoi legali di presentare ricorso avverso la condanna, in quanto i quattro calciatori avrebbero richiesto una somma superiore a quella stabilita dai contratti stipulati la scorsa stagione, dalla vecchia proprietà.

Il 7 febbraio, invece, sarà la volta della Covisoc, che attende sempre la presentazione dei documenti che attestano la solvibilità economica di un paio di soci. Se Izzo, De Lucia e Autorino pare abbiano già da giorni presentato quanto dovuto, lo stesso non si può dire di Circelli e di Riccio, i quali sono chiamati a mettersi in regola, pena l'annullamento dell'atto d'acquisto del club. Il rischio, infatti, è quello di un ritorno dell'U.S. Avellino nelle mani del Tribunale

Superato, si spera, lo scoglio del 7 febbraio, la società si dirigerà verso una doppia scadenza: la seconda rata alla Sidigas e il pagamento di stipendi e contributi di novembre e dicembre 2019 ai tesserati. 

La prima riguarda il versamento di 143mila euro nelle casse della Sidigas, come da contratto di vendita. In realtà la IDC avrebbe dovuto onorare l'impegno già il 31 gennaio, ma con una nota inviata da Filippo Polcino all'amministratore Scalella e al custode giudiziario Baldassarre, sono stati segnalati debiti fuori bilancio coperti dall'attuale proprietà, che ha chiesto una rivisitazione della cifra da pagare alla Sidigas.

Se ne riparlerà entro il 14 febbraio, quando i cinque soci - al netto di uscite di scena - saranno chiamati a mettere mano alle tasche e a sborsare circa 290mila euro di stipendi e contributi.

Anche in questo caso, la scadenza del 16 febbraio va rispettata. Il rischio è una penalizzazione dai 2 ai 4 punti in classifica, da scontare nel campionato in corso.

Senza dimenticare i lavori allo stadio per l'installazione delle sedute individuali in Tribuna Terminio e in Tribuna Montevergine, di cui la proprietà se ne è fatta carico. Ad oggi i lavori, che sarebbero dovuti iniziare entro il primo febbraio, non sono ancora partiti. L'Avellino ha chiesto e ottenuto una proroga di un paio di settimane, evitando la chiusura dei settori interessati o dell'intero stadio.