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Ghirelli sul Catania: "E' una situazione che mi preoccupa molto. Bisogna rialzare le regole"
Sulla preoccupante vicenda del Catania, con la squadra che ha messo in mora il club, ai microfoni di tuttoc.com è intervenuto il numero uno della Lega Pro Francesco Ghirelli: "La vicenda mi preoccupa, prima di tutto perché è un grande club e un pezzo della storia del calcio italiano, rappresenta una grande città, una grande provincia, una passione che corre per tutto il mondo. È una situazione complessa da molto tempo, alla quale SIGI ha cercato di dare una risposta. Ci sono stati diversi tentativi da parte di un grande imprenditore quale Tacopina: sarebbe stato un segnale non solo per Catania, ma per il calcio del sud. C’è una sofferenza, la stiamo monitorando con l’attenzione e la preoccupazione che merita una vicenda come quella del Catania”.
E aggiunge: "Ci sono molti elementi di riflessione. Intanto, si parte dall’esclusione di sei società a inizio campionato: è la prima volta dopo qualche stagione positiva, che era stata determinata dall’introduzione di regole, seppur dolorose per società e tifosi.
E aggiunge: "Ci sono molti elementi di riflessione. Intanto, si parte dall’esclusione di sei società a inizio campionato: è la prima volta dopo qualche stagione positiva, che era stata determinata dall’introduzione di regole, seppur dolorose per società e tifosi.
I diciotto mesi di lockdown hanno abbassato le barriere, a livello nazionale: non parlo del calcio, le normative statali hanno visto abbassare alcuni parametri. Bisogna rialzare le regole. La seconda questione che abbiamo posto è il no ai ripescaggi e alle riammissioni. Queste ultime penso siano state uno strumento utile e positivo, però se dico no ai ripescaggi devo dire no anche alle riammissioni, altrimenti ci potrebbero criticare perché pensiamo agli interessi di parte. Abbiamo aggiunto le pre-iscrizioni a marzo, e tutto il sistema delle licenze nazionali deve essere noto a settembre, in modo che a inizio campionato si sappia quale sarà il percorso e quali saranno le regole per ognuno. Questo cambia l’approccio”.
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