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Perinetti: "D'Agostino famiglia solida e appassionata. Vogliamo l'Avellino in B"
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Giorgio Perinetti ospite di A TUTTA C su TMW Radio
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"In Serie C si vede la passione autentica e viscerale di tante piazze, a cominciare dalla mia Avellino, che ha un passato e un trascorso importante anche in Serie A, e la voglia di tornare a quei momenti. Penso anche a Catania, Taranto, Benevento. E la passione si vede anche nei piccoli centri, il calcio del campanile che si contrappone un po' al modello business della A, ricordando la passione genuina": esordisce così, all'interno della trasmissione di TMW Radio A Tutta C, il Direttore dell'Area Tecnica dell'Avellino Giorgio Perinetti.
Che aggiunge: "Oltre a questo, c'è poi il dato tecnico, tutto dicono che il campionato di C è inferiore rispetto al passato, ma questo non lo condivido. In Serie A c'è solo il 30-35% di giocatori convocabili in Nazionale, il resto si comprime in B e C, a dimostrazione che il livello si è alzato".
Andando poi alla sua esperienza in Irpinia: "Sono arrivato un anno fa, la squadra era arrivata 14esima e quindi in estate abbiamo cambiato tantissimo, ma questo non favorisce l'immediata possibilità di dominare un campionato così difficile, dove ci sono state sorprese come la Juve Stabia, che ha vinto con merito, e altre realtà importanti. Ma la famiglia D'Agostino è solida, stabile e appassionata, e offre all'Avellino tutti i mezzi per poter competere e tornare in B, categoria che dovrebbe essere la costanza per una società come questa: i presupposti per fare bene ci sono, speriamo di farlo subito ai playoff. Sicuramente ci faremo onore, e intanto speriamo sabato di coronare matematicamente il secondo posto".
Nota finale, sui giovani e le seconde squadre Le seconde squadre dimostrano che la Lega Pro può davvero essere un gradino importante per la crescita dei ragazzi, sbagliano alle volte a snobbarla e a richiedere subito la B una volta usciti dalla Primavera: la C sarebbe invece un passo determinante, perché andare in B e non giocare sarebbe come perdere un anno. Io alle seconde squadre ci credo".
Che aggiunge: "Oltre a questo, c'è poi il dato tecnico, tutto dicono che il campionato di C è inferiore rispetto al passato, ma questo non lo condivido. In Serie A c'è solo il 30-35% di giocatori convocabili in Nazionale, il resto si comprime in B e C, a dimostrazione che il livello si è alzato".
Andando poi alla sua esperienza in Irpinia: "Sono arrivato un anno fa, la squadra era arrivata 14esima e quindi in estate abbiamo cambiato tantissimo, ma questo non favorisce l'immediata possibilità di dominare un campionato così difficile, dove ci sono state sorprese come la Juve Stabia, che ha vinto con merito, e altre realtà importanti. Ma la famiglia D'Agostino è solida, stabile e appassionata, e offre all'Avellino tutti i mezzi per poter competere e tornare in B, categoria che dovrebbe essere la costanza per una società come questa: i presupposti per fare bene ci sono, speriamo di farlo subito ai playoff. Sicuramente ci faremo onore, e intanto speriamo sabato di coronare matematicamente il secondo posto".
Nota finale, sui giovani e le seconde squadre Le seconde squadre dimostrano che la Lega Pro può davvero essere un gradino importante per la crescita dei ragazzi, sbagliano alle volte a snobbarla e a richiedere subito la B una volta usciti dalla Primavera: la C sarebbe invece un passo determinante, perché andare in B e non giocare sarebbe come perdere un anno. Io alle seconde squadre ci credo".
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