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Storie biancorosse, Alessandro Del Grosso a TuttoBari: "Per giocare in biancorosso, dissi no a Gaucci. Quando esplose Cassano, sognammo l'Europa"
venerdì 10 aprile 2020, 18:00Amarcord
di Giovanni Gaudenzi
per Tuttobari.com

Storie biancorosse, Alessandro Del Grosso a TuttoBari: "Per giocare in biancorosso, dissi no a Gaucci. Quando esplose Cassano, sognammo l'Europa"

Due campionati in massima serie, con una salvezza ed una retrocessione. Questo il ruolino di marcia di Alessandro Del Grosso, in biancorosso dal 1999 al 2001.

Il quarantasettenne, che ha collezionato in totale 53 presenze con i galletti, racconta in esclusiva ai nostri microfoni le circostanze che portarono al suo trasferimento alla corte dei Matarrese: “Arrivai per sostituire Zambrotta, appena ceduto alla Juve. Io ero reduce da un’annata in A, con la maglia della Salernitana. Quando ero in viaggio verso la Puglia, mi pervenne l’offerta del Perugia di Gaucci, che mi propose un quadriennale, con uno stipendio di 50 milioni più alto di quello che mi aveva offerto Regalia. Ma io ero in parola con il d.s. barese, e rifiutai.”

L’esperienza in riva all’Adriatico cominciò bene, per il terzino destro: “Fascetti era un punto di riferimento, uno che non mollava mai. Per un certo periodo, dopo l’esplosione di Cassano ed Enyinnaya, cullammo sogni europei. Il talento di Bari Vecchia non fu una sorpresa, per noi compagni. Chi lo vedeva ogni giorno, in allenamento, conosceva le sue doti. Era un ragazzo semplice, che sorrideva sempre. Hugo, invece, nonostante fosse un altro giovane prospetto importante, forse non aveva la testa giusta per restare a certi livelli. Comunque, ci salvammo senza troppi patemi, levandoci anche parecchie soddisfazioni.”

L’annata successiva, invece, non fu per niente fortunata: “Fummo condizionati dalla sfortuna, dai tanti infortuni, tra i quali quello, grave, di Masinga. Restammo in corsa per gran parte della stagione, fino al derby di ritorno con il Lecce, poi una serie di sconfitte consecutive fu fatale. La contestazione dei tifosi non ci aiutò, e si incrinò anche il rapporto della piazza con il mister. Subentrò Sciannimanico, quando ormai non avevamo più speranze.”

Le ragioni dell’addio del calciatore ai colori biancorossi risultano chiare: “La società, colpita dai risultati conseguiti sul campo, visse un momento nel quale l’improvvisazione risultò evidente. I programmi per l’anno seguente non erano chiari, così come gli obiettivi. Mi contattò la Salernitana, con un progetto per puntare alla promozione in A, ed io accettai. I campani, che mi avevano ceduto due anni prima, pagarono al Bari il valore del mio cartellino.”

Tuttavia, Del Grosso è rimasto legato al club: “Seguo le sorti di tutte le compagini nelle quali ho giocato. Per far bene in un contesto come quello del capoluogo pugliese ci vogliono tante componenti. La tifoseria è esigente, perché ha visto giocare tanti campioni, con quella maglia. Ritengo Vivarini uno dei migliori allenatori in assoluto, molto preparato e attento ai particolari. Questa pausa non ci voleva, la difficoltà principale per i professionisti, adesso, è allenarsi e restare concentrati, pur rimanendo in casa. Se si riprenderà a giocare, questa squadra può farcela a centrare la B.”