Bari, rendimento uguale ad un anno fa: il confronto Mignani-Auteri

Il Bari di Mignani appare destinato ad un campionato di vertice, ricoperto com’è spesso di elogi per le buone prestazioni offerte e primo della classe con merito in graduatoria. Nulla, però, è compiuto, e bisogna lavorare per consolidare il primato e tenere a distanza le concorrenti. L’occasione di domani, quando al S. Nicola arriverà il Monopoli, secondo in classifica a -1 dai galletti, appare ghiotta per provare ad imbastire la prima vera fuga solitaria stagionale, in caso di vittoria biancorossa.

Un dato, però, fa riflettere sul fatto che, comunque vada domenica, la truppa barese dovrà restare concentrata sull’obiettivo, senza farsi influenzare da eventuali intoppi o battute d’arresto. Curiosamente, infatti, al momento, il rendimento del club dei De Laurentiis fino a questo punto dell’annata è sostanzialmente identico a quello tenuto, all’inizio dello scorso campionato, dal Bari di Auteri.

Allora, i pugliesi si ritrovavano, dopo la sonante vittoria casalinga per 4-1 sul Catania alla settima giornata (ma con sei partite giocate, proprio come oggi, avendo già riposato nel turno che li avrebbe visti contrapposti al Trapani fallito) con 14 punti in classifica, frutto di 4 vittorie e 2 pareggi. Un rendimento, come detto, nei fatti uguale a quello tenuto, sin qui, dalla truppa di Mignani che si fregia solamente, a livello statistico, di subire decisamente meno gol dei ragazzi di Auteri.

Frattali, infatti, quest’anno ha raccolto solamente 3 palloni, nella sua porta, mentre lo scorso anno era già a quota 6. Quel Bari, in quel frangente secondo in graduatoria ad un punto della capolista Ternana con una gara disputata in meno rispetto agli umbri, si trovava in condominio con il Teramo, ed aveva messo a segno un gol in più dell’attuale: 14 allora, 13 oggi. Incappò, però, nella giornata seguente, nella cocente sconfitta nel derby con il Foggia in Capitanata, che ne frenò gli entusiasmi. Qualche settimana dopo, con la sconfitta casalinga contro la Ternana sarebbe iniziata la china discendente di quella stagione, conclusa al quarto posto e con la sconfitta ai playoff, tra cambi d’allenatore ed infortuni di varia entità.

Quel che non deve succedere, adesso, al gruppo allestito dal diesse Polito, che pare, invero, rispetto al passato, molto meglio assortito del precedente. Questi trascorsi, però, insegnano a comprendere che la promozione in B, alla quale il Bari punta ormai da anni, si costruisce attraverso il lavoro quotidiano, senza eccedere in voli pindarici quando le cose vanno bene, ed in furenti depressioni se qualcosa dovesse andare storto. L’esempio della scorsa stagione è lì, ad insegnare al Bari quello che, stavolta, non deve accadere.