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Il fuoco di paglia iniziale e poi il crollo. A Bari naufraga anche l'esperienza di Iachini
È durata appena 10 giornate l’avventura di Beppe Iachini sulla panchina del Bari, pochi mesi in cui l’esperto allenatore non è riuscito a risollevare la squadra che anzi è precipitata sempre più giù in classifica tanto da trovarsi in piena lotta per non retrocedere in Serie C un anno dopo aver sfiorato – e mancato per una manciata di secondi – la promozione in Serie A.
Iachini ha raccolto un magro bottino sulla panchina pugliese con appena due vittorie, entrambe subito dopo essere subentrato e contro le ultime due della classe (Lecco e Ferapisalò), altrettanti pari e ben sei sconfitte. L’ottimo inizio aveva illuso la piazza su una svolta che non era arrivata neanche dopo il primo cambio che aveva portato all’esonero di Michele Mignani e alla chiamata di Pasquale Marino, che aveva suscitato più di una perplessità. Si trattava invece di un fuoco di paglia che si è spento ben presto con l’allenatore che le ha tentate tutte, fra cambi di modulo e uomini (con scelte anche coraggiose come la panchina per Puscas e il lancio di Colangiuli), per trovare la giusta chiave di volta per una squadra che appare in difficoltà mentale come spesso capita a chi partito con un obiettivo ben diverso viene risucchiato nelle zone basse della classifica (si pensi a Benevento o SPAL lo scorso anno).
L’esonero sembrava essere già nell’aria nell’immediato dopo gara contro il Como, con la società che però sembrava aver deciso di continuare con Iachini anche in virtù di un contratto in scadenza nel 2025 a cifre importanti. Ieri invece la svolta e la decisione di una nuova terapia d’urto per risvegliare la squadra e mettere i giocatori con le spalle al muro togliendogli ulteriori alibi. Toccherà a Federico Giampaolo, fratello minore di Marco, cercare di rivitalizzare la squadra rimettendosi in gioco da primo allenatore dopo una carriera spesa fra Serie D (Vallée d’Aoste, Avezzano e Recanatese) ed Eccellenza (L’Aquila) in quella che potrebbe essere la sua grande occasione.
Iachini ha raccolto un magro bottino sulla panchina pugliese con appena due vittorie, entrambe subito dopo essere subentrato e contro le ultime due della classe (Lecco e Ferapisalò), altrettanti pari e ben sei sconfitte. L’ottimo inizio aveva illuso la piazza su una svolta che non era arrivata neanche dopo il primo cambio che aveva portato all’esonero di Michele Mignani e alla chiamata di Pasquale Marino, che aveva suscitato più di una perplessità. Si trattava invece di un fuoco di paglia che si è spento ben presto con l’allenatore che le ha tentate tutte, fra cambi di modulo e uomini (con scelte anche coraggiose come la panchina per Puscas e il lancio di Colangiuli), per trovare la giusta chiave di volta per una squadra che appare in difficoltà mentale come spesso capita a chi partito con un obiettivo ben diverso viene risucchiato nelle zone basse della classifica (si pensi a Benevento o SPAL lo scorso anno).
L’esonero sembrava essere già nell’aria nell’immediato dopo gara contro il Como, con la società che però sembrava aver deciso di continuare con Iachini anche in virtù di un contratto in scadenza nel 2025 a cifre importanti. Ieri invece la svolta e la decisione di una nuova terapia d’urto per risvegliare la squadra e mettere i giocatori con le spalle al muro togliendogli ulteriori alibi. Toccherà a Federico Giampaolo, fratello minore di Marco, cercare di rivitalizzare la squadra rimettendosi in gioco da primo allenatore dopo una carriera spesa fra Serie D (Vallée d’Aoste, Avezzano e Recanatese) ed Eccellenza (L’Aquila) in quella che potrebbe essere la sua grande occasione.
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