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GENOA: INTRAPRENDENZA E MATURITA', A SAN SIRO SUPERATO UN ALTRO ESAMETUTTO mercato WEB
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lunedì 6 maggio 2024, 09:33News
di Radazione Genoa News 1893
per Genoanews1893.it

GENOA: INTRAPRENDENZA E MATURITA', A SAN SIRO SUPERATO UN ALTRO ESAME

Il pari in casa della seconda in classifica non si disprezza mai, neppure osservando gli stenti di un poverissimo Diavolo, mai come stavolta ricco di limiti e vulnerabile. I 90 minuti del Meazza hanno riempito il taccuino della cronaca, ma ad un'analisi più approfondita è doveroso parlare di difesE alquanto allegre (in specie quella rossonera) più che di attacchi a mitraglia.

In uno stadio spento dallo sciopero del tifo rossonero e sonorizzato solo dal sostegno vocale dei tremila e oltre trasfertisti genoani, il Grifone (che mancava di titolarissimi come Gudmundsson e Bani, oltre a comprimari di lusso quali Messias e Malinovskyi) ha cullato in due momenti la speranza di espugnare la Scala del calcio e nel finale ha temuto una sconfitta che pareva un insulto alla logica e ai suoi meriti.

Quanti supporters rossoblù, sul 3-2 per i meneghini, dopo aver preso atto dei cambi decisi da Gilardino (dentro il semiesordiente Cittadini e il ventenne centrocampista Papadopoulos, che nella Primavera si distingue da tempo), sperava ancora di agguantare il pari? L'impresa si è realizzata grazie ad un personaggio scoperto solo da un paio di giornate (Thorsby): la sua volatona sulla destra, l'ennesima di una prestazione personale alquanto dispendiosa, si è conclusa col cross basso sul quale si è avventato Retegui, anche se la deviazione finale appartiene al maldestro rossonero Thiaw.

Giusto così, perché il Milan non meritava l'intera posta e il Genoa aveva tenuto bordone a lungo, vincendo per lunghi tratti – specialmente nella mezz'ora iniziale – la sfida del gioco. Di sicuro la banda di Pioli è lontana anni luce da un rendimento decoroso e non vede l'ora di tirare giù la saracinesca sul campionato, ma non si pensi che il Grifo brillato solo di luce riflessa. Stavolta l'approccio è stato magnifico e al popolo genoano sono brillati gli occhi nell'ammirare una squadra così propositiva, sciolta e padrona del campo: capace di passare subito all'incasso grazie ad un'incursione di Vogliacco interrotta fallosamente da Tomori e al successivo rigore trasformato alla perfezione da Retegui, ma mai disposta a chiudersi in retrovia e a piazzare il pullman davanti al proprio portiere.

Il pari milanista a fine tempo non è stata un'ingiustizia, anche considerando il palo timbrato in precedenza da Pulisic e un paio di maiuscoli interventi di Martinez, ma il Genoa è sempre rimasto vivo e attento, almeno sino all'inzuccata vincente di Florenzi, il più piccolo in campo.

Anche dopo l'intervallo i rossoblù hanno tenuto botta e il nuovo vantaggio è stato la conferma di un cinismo che va letto come maturità acquisita. Un capolavoro di atletismo e potenza il colpo di testa di Ekuban, ma tanto ci ha messo Vogliacco, autore di un cross al bacio. E proprio il difensore pugliese si è guadagnato a San Siro parecchia stima, dopo qualche partita sottotraccia accompagnata da commenti stroncanti da parte della stampa. Forse il prode Alessandro non è stato proprio incolpevole in occasione dei tre gol rossoneri, ma questa prova comunque maiuscola ha elevato di molto la sua quotazione sul mercato delle riconferme future.

Certo, il Genoa dopo la metà ripresa è lievemente sceso di tono concedendo spazio ad un Milan pur balbettante ed ha beccato in tre minuti un “uno-due” che avrebbe steso un toro. Gridano vendetta la seconda inzuccata vincente del Diavolo (autore un altro difensore, Gabbia) e anche il primo sussulto in partita dello scaltro Giroud, lasciato troppo solo sul secondo palo e in grado di infilare nell'angolo opposto. Reti forse evitabili, però concediamo anche qualche merito ad un Milan con le ruote sgonfie e la testa altrove ma pur sempre ricco di classe e imprevedibilità.

Il viaggio al Meazza è stato comunque positivo: il punto va accettato col sorriso, e pazienza se il distacco da Monza e Toro non è stato limato ed un altro turno di campionato è agli archivi. L'orgoglio per questa splendida creatura del Gila ammazza qualsiasi tipo di rimpianto.

                   PIERLUIGI GAMBINO