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Pescara, Sebastiani: "Non siamo privilegiati. Ripartire per non pesare sul governo"
Negli studi di Rete8, è intervenuto il presidente del Pescara Daniele Sebastiani, che ha parlato per prima cosa della ripresa: "Non sarà facile, ma noi preferiamo giocare. Lo abbiamo detto dall'inizio, lo ha detto la B, la ripresa del campionato rappresenta l'unica cosa che può evitare contenziosi, solo il campo può dire chi ha fatto bene e meno bene: solo il Benevento ha un verdetto inappellabile, ha meritato sul campo la A, per il resto dobbiamo andare in campo, chiaramente senza stressare troppo chi è stato tre mesi a casa. Ritroveremo per fortuna tutti i ragazzi, questo è un bene, per altro tutti sani, solo il nostro dottore che cura l'alimentazione ha avuto il Covid-19 ma ora sta bene".
Si va poi allo spinoso tema dei costi del protocollo: "Non credo, a proposito di costi, che chi ha contratti onerosi possa farsi spaventare dai costi, seppur alti, di un protocollo: chi non può portarlo avanti è perché non ha campi e spogliatoi adeguati, meglio ragionare su criteri infrastrutturali. Ovviamente però dobbiamo pensare all'attualità, se ci fossero positivi potrebbe essere un problema ma a questo non dobbiamo pensarci, da qui a un mese saranno riviste tante cose probabilmente. A ogni modo, tengo a sottolineare che non siamo privilegiati come la gente vuol far credere, contribuiamo anche noi all'economia del paese, e meriteremmo aiuti, ma vogliamo invece partire per non pesare troppo sul governo".
Andando al nodo stipendi: "Io con i calciatori non ho nessun problema, e loro che mi conoscono sanno che se dico una cosa la mantengo: non voglio fare sciacallaggio o approfittare della situazione, ma è chiaro che c'è ora una situazione in cui qualcosa va ridiscusso. Se poi torneranno degli incassi, alla ripresa, io girerò a tutto a loro, magari ci accorderemo per un breve tempo. E' questione di fiducia, e io li ringrazio".
Si va poi allo spinoso tema dei costi del protocollo: "Non credo, a proposito di costi, che chi ha contratti onerosi possa farsi spaventare dai costi, seppur alti, di un protocollo: chi non può portarlo avanti è perché non ha campi e spogliatoi adeguati, meglio ragionare su criteri infrastrutturali. Ovviamente però dobbiamo pensare all'attualità, se ci fossero positivi potrebbe essere un problema ma a questo non dobbiamo pensarci, da qui a un mese saranno riviste tante cose probabilmente. A ogni modo, tengo a sottolineare che non siamo privilegiati come la gente vuol far credere, contribuiamo anche noi all'economia del paese, e meriteremmo aiuti, ma vogliamo invece partire per non pesare troppo sul governo".
Andando al nodo stipendi: "Io con i calciatori non ho nessun problema, e loro che mi conoscono sanno che se dico una cosa la mantengo: non voglio fare sciacallaggio o approfittare della situazione, ma è chiaro che c'è ora una situazione in cui qualcosa va ridiscusso. Se poi torneranno degli incassi, alla ripresa, io girerò a tutto a loro, magari ci accorderemo per un breve tempo. E' questione di fiducia, e io li ringrazio".
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