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Forse abbiamo trovato la soluzione: Palacio è un giocatore di calcio. Ed era disoccupato
domenica 17 settembre 2017, 17:45Director's cut
di Alberto Bortolotti
per Bolognanews.net

Forse abbiamo trovato la soluzione: Palacio è un giocatore di calcio. Ed era disoccupato

Muore Bersellini, e va doverosamente salutato. Al Tg1 della mezza ricordano praticamente tutte le squadre che ha allenato tranne noi (anche il Cesena, per la verità, non viene menzionato). Non è mica grave, ma è significativo. Chi si ricorda di una squadra che ha giocato cinque partite ufficiali perdendone tre?

Ci si aggrappa un po' a tutto. Per esempio al fatto che Rodrigo Palacio è un giocatore di calcio (che mai sarebbe arrivato se Avenatti - 1 milione e 400.000 € per il prestito, neanche una cifra banale - non avesse preso un virus) e su tre tiri in porta sforna una conclusione a fil di palo, un gol "a tutta gamba" (abituati alle loffie di Destro e' sembrato un missile) e un palo di testa su cross lento e con il marcatore addosso.

Risulterebbe facile invocare una soluzione permanente (che preveda i tre nanerottoli davanti modello Napoli) ma state sicuri che ci saranno ancora parecchi a menare la grancassa sul fatto che l'argentino debba mettere in condizione l'ascolano, come fosse qui a fare il facilitatore di Sua Maestà, e poi "la palla gli va data li", "i compagni debbono servirlo la'", "l'allenatore deve valorizzarlo così" e tutto il florilegio di scuse banalotte (come fosse un Bernacci, un Rolly Bianchi, un Acquafresca qualunque) di una piazza pronta sempre a incolpare tutti, il destino, i nemici, le oscure forze del male, il mister, i maigoduti, i giornalisti (tutti: tranne chi porta davvero le responsabilità. Con in più una tolleranza sulla tempistica degna delle movenze compassate di due secoli fa, non dei frenetici tempi contemporanei).

Forse abbiamo trovato una soluzione che, certo, prevede una minusvalenza (a Montreal farebbe benissimo, sono certo) ma piuttosto che le stucchevoli tiritere di tutti questi anni, aspettando Godot, almeno ora si intravede una direzione. Poi nel calcio nulla è definitivo, forse tra un mese Destro risorge, ma, vivaddio, basta parlare di niente, una delle specialità della Bologna di questi anni. Il Bologna dell'avvio di stagione ha segnato tre reti, una da una punta e due da centrocampisti. Ha subito sempre gol tranne che a Benevento, in totale nove.

E' chiaro che si deve scommettere sul fatto che ce ne siano tre peggio e forse si troveranno. Oppure sulla possibilità che si progredisca ma qui vi sono ancora meno certezze.

Il calcio giocato non è peggiorato, ed era difficile. Qualcosa si intravede ma è anche evidente che se la vivacità deve venire da Verdi i tecnici avversari lo francobollano e la festa (appena cominciata) è già finita. Non si può pretendere troppo da Palacio ma solo sperare che mantenga la cifra tecnica, agonistica e motivazionale. Abbiamo trovato un leader ed era un disoccupato, sembra un'apparizione tipo quella di Paramatti tanti anni fa. La differenza è che Michele si inserì, venendo dagli "scarti" di Magrini, in un contesto - in B - nel quale figuravano Antonioli, De Marchi, Torrisi, Bergamo, Scapolo, Doni, Morello.I centrali e i centrocampisti dell'epoca farebbero - molto! - comodo anche ora.

Da ultimo, il calendario. Ci giochiamo parecchie chances aritmetiche nel girone di andata nel doppio derby, in tre giornate, con Sassuolo e Spal. E il Genoa in mezzo. Ma, a pensarci bene, conta più la benedizione del 1° ottobre. Che verrà impartita da un - illustre - tifoso rossoblu.