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Colucci: "Simeone può farne 15. Il Verona? Possibile la parte sinistra della classifica"
Il Verona continua a stupire, trascinato ieri da un Simeone in grande spolvero autore di una quaterna. Ne abbiamo parlato con Leonardo Colucci, grande ex dei gialloblù. "In tempi non sospetti - spiega a Tuttomercatoweb.com - dissi che gli acquisti di Simeone e e di Caprari erano, la società ha lavorato bene, sono stati presi due giocatori che per Verona possono fare qualcosa di importante e lo stanno dimostrando. Sono convinto che Simeone possa arrivare a fare 15 gol, quelli che servono per un bel campionato".
Verona per lui è l'ambiente giusto dopo la negativa annata col Cagliari?
"Penso di sì, spesso poi gli attaccanti dopo un anno non bello hanno voglia di rivincita, lui è figlio d'arte, è un giocatore caratteriale come il padre, caparbio. Mi dicono che in allenamento va sempre forte e viene premiato il suo sacrificio, gioca anche per la squadra e quando fa gol è una bella gratificazione"
Con Tudor cosa è cambiato al Verona?
"Difficile da spiegare. Ero allo stadio a vedere Bologna-Verona, l'ultima gara di Di Francesco e in verità non mi era dispiaciuto. Non so cosa sia cambiato ma sono i numeri che parlano e che dicono che con Tudor la squadra ha forse iniziato a crederci di più. Probabilmente è mancata con Di Francesco quella scintilla che potesse far svoltare la squadra. Le potenzialità c'erano. Voglio sottolineare il lavoro del ds Toni D'Amico che zitto zitto senza mai mettersi sotto la luce della ribalta ogni anno prende giocatori importanti".
Che campionato potrà fare il Verona?
"Sulle ali dell'entusiasmo, conoscendo la piazza, può arrivare anche nella parte sinistra della classifica, perché no? La squadra mostra reali valori e il legame tifosi, giocatori e società farà sì che il Verona giochi un bel campionato".
Verona per lui è l'ambiente giusto dopo la negativa annata col Cagliari?
"Penso di sì, spesso poi gli attaccanti dopo un anno non bello hanno voglia di rivincita, lui è figlio d'arte, è un giocatore caratteriale come il padre, caparbio. Mi dicono che in allenamento va sempre forte e viene premiato il suo sacrificio, gioca anche per la squadra e quando fa gol è una bella gratificazione"
Con Tudor cosa è cambiato al Verona?
"Difficile da spiegare. Ero allo stadio a vedere Bologna-Verona, l'ultima gara di Di Francesco e in verità non mi era dispiaciuto. Non so cosa sia cambiato ma sono i numeri che parlano e che dicono che con Tudor la squadra ha forse iniziato a crederci di più. Probabilmente è mancata con Di Francesco quella scintilla che potesse far svoltare la squadra. Le potenzialità c'erano. Voglio sottolineare il lavoro del ds Toni D'Amico che zitto zitto senza mai mettersi sotto la luce della ribalta ogni anno prende giocatori importanti".
Che campionato potrà fare il Verona?
"Sulle ali dell'entusiasmo, conoscendo la piazza, può arrivare anche nella parte sinistra della classifica, perché no? La squadra mostra reali valori e il legame tifosi, giocatori e società farà sì che il Verona giochi un bel campionato".
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