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Gioie e dolori: da Kolyvanov e Shalimov a Miranchuk. Tutti i russi in Serie A prima di Kokorin
Aleksandar Kokorin è pronto a vestire la maglia della Fiorentina. L’attaccante dello Spartak Mosca è atteso lunedì in Toscana per le visite mediche di rito e poi diventerà un nuovo giocatore viola. L’undicesimo russo nel campionato di Serie A.
Kolyvanov e Shalimov i primi, Miranchuk l’ultimo. Per chiarirsi, parliamo di calciatori russi, non sovietici: esclusi quindi i vari Zavarov (ucraino) o Alejnikov (bielorusso), approdati nel nostro campionato prima della caduta dell’URSS. Così, il primo calciatore nazionale russo ad approdare in Italia sono in realtà due. Entrambi a Foggia, due Igor: Kolyvanov e Shalimov, protagonisti assoluti di Zemalandia. Attaccante il primo: 22 gol in 106 presenze con i rossoneri, 26 in 87 con il Bologna. Fantasista il secondo: 9 gol in 33 presenze a Foggia, ma anche 11 in 55 gare con l’Inter, poi ancora Udinese (venti presenze, senza gol), Bologna (5 gol in 33 apparizioni) prima di chiudere la sua carriera a Napoli (19 partite e 2 reti). L’ultimo, in ordine di tempo, Aleksey Miranchuk, approdato all’Atalanta quest’estate: tre gol in undici presenze con la Dea finora.
Gli altri: da Simutenkov a Nigmatullin. Dopo i due del Foggia, il russo col maggior numero di presenze nella nostra Serie A è un altro Igor, Simutenkov: anche lui attaccante, portato bel Belpaese dalla Reggiana, con cui giocò anche in Serie B (in totale 20 gol in 97 partite) prima di trasferirsi al Bologna (una stagione, 14 presenze e 3 reti). Il russo più girovago d’Italia è Viktor Budyanskiy: centrocampista cresciuto nelle giovanili della Juventus, esordisce in A in bianconero con due presenze nella stagione 2003-2004, prima di vestire le casacche di Reggina, Avellino, Ascoli, Udinese, Lecce e ancora Udinese. In totale, 40 partite e 3 gol (tutti con l’Ascoli) nel nostro massimo campionato. Due anni in Italia per Dimitri Alenichev, arrivato alla Roma nel 1998 e ceduto dopo una stagione e mezza (28 partite, due gol) al Perugia (15 partite senza grandi gioie), prima di essere ceduto al Porto. Non fortunatissima anche l’avventura di Igor Dobrovolski, centrocampista del Genoa dal 1991 al 1993 con appena quattro presenze in rossoblù, così come quelle di Omari Tetradze (di origine georgiane ma nazionale russo, difensore, 15 partite con la Roma dal 1997 al 1999) e Ruslan Nigmatullin (portiere del Verona per una partita nel 2002, poi 14 presenze e 22 gol subiti alla Salernitana). La massima delusione ha però le fattezze di Andrey Kanchelskis, proprio alla Fiorentina: arrivato nel 1997 come potenziale colpo, dopo aver vinto due Premier League col Manchester United, resta in viola soltanto una stagione, con 2 gol e 26 partite. A Kokorin il compito di cambiare la storia della Russia in viola.
Kolyvanov e Shalimov i primi, Miranchuk l’ultimo. Per chiarirsi, parliamo di calciatori russi, non sovietici: esclusi quindi i vari Zavarov (ucraino) o Alejnikov (bielorusso), approdati nel nostro campionato prima della caduta dell’URSS. Così, il primo calciatore nazionale russo ad approdare in Italia sono in realtà due. Entrambi a Foggia, due Igor: Kolyvanov e Shalimov, protagonisti assoluti di Zemalandia. Attaccante il primo: 22 gol in 106 presenze con i rossoneri, 26 in 87 con il Bologna. Fantasista il secondo: 9 gol in 33 presenze a Foggia, ma anche 11 in 55 gare con l’Inter, poi ancora Udinese (venti presenze, senza gol), Bologna (5 gol in 33 apparizioni) prima di chiudere la sua carriera a Napoli (19 partite e 2 reti). L’ultimo, in ordine di tempo, Aleksey Miranchuk, approdato all’Atalanta quest’estate: tre gol in undici presenze con la Dea finora.
Gli altri: da Simutenkov a Nigmatullin. Dopo i due del Foggia, il russo col maggior numero di presenze nella nostra Serie A è un altro Igor, Simutenkov: anche lui attaccante, portato bel Belpaese dalla Reggiana, con cui giocò anche in Serie B (in totale 20 gol in 97 partite) prima di trasferirsi al Bologna (una stagione, 14 presenze e 3 reti). Il russo più girovago d’Italia è Viktor Budyanskiy: centrocampista cresciuto nelle giovanili della Juventus, esordisce in A in bianconero con due presenze nella stagione 2003-2004, prima di vestire le casacche di Reggina, Avellino, Ascoli, Udinese, Lecce e ancora Udinese. In totale, 40 partite e 3 gol (tutti con l’Ascoli) nel nostro massimo campionato. Due anni in Italia per Dimitri Alenichev, arrivato alla Roma nel 1998 e ceduto dopo una stagione e mezza (28 partite, due gol) al Perugia (15 partite senza grandi gioie), prima di essere ceduto al Porto. Non fortunatissima anche l’avventura di Igor Dobrovolski, centrocampista del Genoa dal 1991 al 1993 con appena quattro presenze in rossoblù, così come quelle di Omari Tetradze (di origine georgiane ma nazionale russo, difensore, 15 partite con la Roma dal 1997 al 1999) e Ruslan Nigmatullin (portiere del Verona per una partita nel 2002, poi 14 presenze e 22 gol subiti alla Salernitana). La massima delusione ha però le fattezze di Andrey Kanchelskis, proprio alla Fiorentina: arrivato nel 1997 come potenziale colpo, dopo aver vinto due Premier League col Manchester United, resta in viola soltanto una stagione, con 2 gol e 26 partite. A Kokorin il compito di cambiare la storia della Russia in viola.
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