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Una parola per tutti, di fine anno: Var, Italiano, De Zerbi, Capozucca, Gattuso, Toro, Pirlo e i flop in B di Chievo, Spal e BresciaTUTTO mercato WEB
lunedì 17 maggio 2021, 08:00Editoriale
di Michele Criscitiello

Una parola per tutti, di fine anno: Var, Italiano, De Zerbi, Capozucca, Gattuso, Toro, Pirlo e i flop in B di Chievo, Spal e Brescia

Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb
A fine anno c'è una parola per tutti. Buona o cattiva non manca mai. 7 giorni alla fine della stagione e verdetti quasi decisi. Andiamo per gradi, altrimenti ci perdiamo. Quest'anno i pasticcieri sono chiusi per covid. Pochi biscotti in Italia. Il Crotone e il Cagliari hanno fatto le cose sul serio. Pioli che a fine gara dice: "Se non arriviamo quarti c'è delusione ma non è fallimento". No, Stefano sarebbe un fallimento colossale. Non puoi fare una partita così quando ti giochi la vita. Vediamo a Bergamo come andrà ma senza Champions è giusto che Pioli paghi se non avrà raggiunto il risultato. La nostra battaglia agli arbitri continua. Non abbiamo nulla contro di loro ma, in generale, se sei scarso e poi ci aggiungi la presunzione allora questa cosa ci infastidisce un tantino. Ribadiamo il concetto: ci vuole un organismo che controlli l'AIA e gli arbitri. Trentalange è arrivato e non riesce a mettere le mani per sistemare un mondo marcio (come si legge anche dalle inchieste de La Repubblica). Rizzoli, dispiace dirlo, sta sbagliando tutto. Cavalli e fantini. Assegnazioni fatte a caso. Sembra che le faccia al bar con gli amici. Mi immagino la scena in centro a Bologna: giornale in mano e con gli amici dice ridendo "dai che fai, non mandi Calvarese a rovinare Juve-Inter?". Questa è l'unica spiegazione perché Rizzoli sembra provare gusto a farsi criticare. Se mandi Calvarese a Juve-Inter significa che ami il dolore. La verità è che sono quasi tutti scarsi e presuntuosi. Liberateci dalla Var che fa più danni degli addizionali. Quello che la serie A non ha capito è che più arbitri metti in campo, fuori dal campo e in cabina Var e più falsano le partite. L'unico Paese che non riesce a dare un significato corretto alla Var siamo noi. Ce la stanno facendo odiare. Arbitri che in campo si trasformano in leoni e poi, nella vita privata, sono ragazzi anonimi ai quali non daresti 1 euro neanche per farti prendere il caffè al bar; al Var anzi.
Parliamo di calcio che è meglio. La prima immagine è quella di Vincenzo Italiano che, dopo il trionfo sul Torino, abbraccia la famiglia. Italiano ha conquistato la copertina di tutti i giornali. Ora possiamo dirlo: aveva una rosa davvero con pochi valori tecnici ma ha saputo dare a questi ragazzi gioco ed organizzazione e i ragazzi sono stati bravi a metterci il cuore. Solo così lo Spezia poteva salvarsi e non dimentichiamoci che salvarsi, a La Spezia, senza tifosi era ancora più complicato. Prima le trasferte di Cesena e poi il Picco vuoto. Lo stadio che poteva aiutare a creare un catino infernale per dimensioni e vicinanza ai calciatori. Italiano se resta umile, chi viene dalla gavetta difficilmente si monta la testa, può diventare davvero un top in Italia. Non deve bruciare le tappe e non deve restare neanche a La Spezia. Nulla contro Spezia ma, come per De Zerbi a Sassuolo, devi andare via da un posto dove non puoi dare nulla di più. Italiano, De Zerbi e Gattuso. Tre storie... a lieto fine. Figli della serie D e della serie C, senza raccomandazioni e non hanno preso il patentino due ore prima di entrare in campo per l'esordio in serie A. Italiano è la vittoria di Daniele Faggiano, quando lo ha scoperto in D e gli ha dato le chiavi di Trapani. De Zerbi lascia Sassuolo per andare in Ucraina e qui ci vorrebbero dieci minuti per capire come mai in Italia, tra i top club, nessuno si è fatto avanti seriamente per trattenere De Zerbi in serie A. L'unico che aveva capito il valore di De Zerbi era Petrachi, il quale gli aveva fatto una bella corte per portarlo a Roma. Adesso Petrachi è fermo e tra proprietà straniere e dirigenti italiani incapaci lasciamo andare De Zerbi a giocare la Champions in Ucraina in un campionato che è ancora dietro ai top d'Europa. Lì, però, hanno la cultura calcistica, le strutture, l'organizzazione e i soldi che noi non abbiamo. De Zerbi ha fatto bene a lasciare Sassuolo ma capiremo se vincerà la sua sfida estera solo in futuro. Complimenti a Stefano Capozucca. Non gli avrei messo un euro sulla salvezza del Cagliari. Ricordo una frase: Giulini lo chiamò e chiese a Capozucca che iniziasse a programmare la successiva stagione in B. Il Direttore gli disse: Presidente, qui ci sono ancora tanti punti in palio, se mi ha chiamato almeno proviamoci. E' stato il trionfo di Capozucca e Semplici. La conferma è arrivata da Cagliari: un direttore è più importante nella gestione della settimana di quanto sia utile per fare il mercato. Giulini ha capito sulla propria pelle l'importanza di uno come Capozucca in società. Bravo anche il mister ad aver conquistato una salvezza che, al suo arrivo, sembrava ormai persa. Gennaro Gattuso si gode il trionfo del Napoli, ultimo step verso il trionfo. Dove sono quelli che lo insultavano? Cosa dice De Laurentiis che, dopo Verona, chiamava Sarri all'insaputa di Rino. Diciamo la verità: a Napoli, di Gattuso, non hanno capito nulla. Riporterà gli azzurri, meritatamente, in Champions League e poi dirà addio. Fa bene a lasciare Napoli anche se meriterebbe di giocarsi la Champions. Ripartire da Firenze non sarebbe la scelta giusta. Sicuramente sono avanti con la trattativa ma Gattuso farebbe bene a pensarci mille volte. Andiamo avanti nel vocabolario. La P di Pirlo e la T di Torino. La Mole Antonelliana dovrebbe restare spenta per qualche giorno per i disastri calcistici che hanno fatto quest'anno a Torino. Pirlo ha sbagliato tutto da quando è arrivato. Il primo errore è stato quello di dire sì. Il secondo è stato quello di aver accettato tutto da un mercato insoddisfacente. Se la Juventus resterà fuori dalla Champions League 3644 giorni dopo l'ultima volta con Del Neri, Pirlo avrà addosso una etichetta che impiegherà 10 anni a far sparire. Il Cagliari ha fatto un bel favore alla Juve che ora spera nell'Atalanta. Mercoledì per la coppa e domenica per fermare il Milan. Se Gasperini gioca da Atalanta, la Juventus la scampa facile. Il Torino è un disastro totale. Settimo monte ingaggi della serie A ma una squadra senza anima, senza organizzazione e dopo il flop di Giampaolo si aggiunge quello di Nicola. Moreno Longo aveva salvato con destrezza la squadra ma il suo lavoro è stato snobbato. Il Torino, da quando è andato via Petrachi, si è perso. Una società morta che se non andrà in B è solo per il suicidio inspiegabile del Benevento. Se il Toro resterà in serie A, questa volta, la rivoluzione dovrà essere totale.
In serie B si parte con le semifinali play off. Quante deluse, quanti soldi buttati. La Spal non è stata rianimata neanche da Massimo Rastelli, a conferma che la squadra era spenta e senza anima. Il Brescia paga gli errori di Cellino nella schizofrenia dei cambi in dirigenza e panchina e il Chievo Verona è la grande delusione della B. Tanti soldi spesi e buttati in fumo. Squadra che non ha giocato a calcio dall'inizio alla fine della stagione. Due anni buttati e senza Sartori una società che si è dimostrata fragile e senza idee.