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Lo schema che non ti aspetti. Sarri prepara la Juve (anche) per il 4-3-1-2
Brescia-Juventus 1-2 (4' Donnrumma, 39' aut. Chancellor, 63' Pjanic)
Un po' a sorpresa, la Juventus di Maurizio Sarri è scesa in campo al Rigamonti di Brescia con un 4-3-1-2 fatto di idee e concetti di gioco molto diversi dal consueto 4-3-3. Certo il Sarriball è applicabile anche senza esterni e col trequartista alle spalle della doppia punta, ma movimenti e tempi della giocata sono inevitabilmente diversi. E la Juventus, pur con una veste tattica non proprio abituale, ha dato buone risposte. Dal punto di vista del risultato soprattutto, ma pure da quello della produzione offensiva. Per il gioco e lo spettacolo, invece, ci sarà tempo.
Una scelta, quella del 4-3-1-2, che lo stesso Sarri ha candidamente spiegato dopo il successo per 2-1 sul Brescia: "Serve essere pronti per entrambe le soluzioni (4-3-3 e 4-3-1-2, ndr). In questo momento abbiamo difficoltà con gli esterni e abbiamo tanti centrocampisti offensivi".
Un po' a sorpresa, la Juventus di Maurizio Sarri è scesa in campo al Rigamonti di Brescia con un 4-3-1-2 fatto di idee e concetti di gioco molto diversi dal consueto 4-3-3. Certo il Sarriball è applicabile anche senza esterni e col trequartista alle spalle della doppia punta, ma movimenti e tempi della giocata sono inevitabilmente diversi. E la Juventus, pur con una veste tattica non proprio abituale, ha dato buone risposte. Dal punto di vista del risultato soprattutto, ma pure da quello della produzione offensiva. Per il gioco e lo spettacolo, invece, ci sarà tempo.
Una scelta, quella del 4-3-1-2, che lo stesso Sarri ha candidamente spiegato dopo il successo per 2-1 sul Brescia: "Serve essere pronti per entrambe le soluzioni (4-3-3 e 4-3-1-2, ndr). In questo momento abbiamo difficoltà con gli esterni e abbiamo tanti centrocampisti offensivi".
Non fa una piega, verrebbe da dire. Anche perché è vero che l'ex Chelsea ha fatto vedere le cose migliori col 4-3-3, ma in passato aveva già utilizzato anche il modulo odierno, passando pure per il 4-2-3-1.
Ovviamente non è tutto oro quel che luccica, giusto sottolinearlo. E lo stesso Sarri ne è consapevole. Per esempio la fase difensiva non è ancora rodata al 100% e per sua stessa ammissione servirà lavorare tanto e meglio sui concetti, soprattutto se il 4-3-1-2 dovesse avere futuro. Ma le basi ci sono tutte e i margini di crescita pure. Anche perché gli attaccanti avversari non sempre troveranno uno Szczesny in vena di regali come successo stasera.
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