Mezz'ala o attaccante? Correa a Brescia per interrompere il digiuno da gol
Tra il dubbio Cataldi e l'incognita tattica, Correa rimane una certezza.
Sia da centrocampista (offensivo) che da attaccante dovrà essere lui a fare la differenza oggi perché Immobile non è al meglio (è reduce da un attacco influenzale), Luis Alberto non c’è e a Milinkovic viene chiesto di fare tanto lavoro anche in fase difensiva. Il 'Tucu' dovrà essere l'ago della bilancia della prima Lazio del 2020, che a Brescia non potrà essere al top della forma fisica e mentale: perché mancano pedine importanti e perché le partite dopo le sosta sono sempre molto imprevedibili. "Voglio il 110% da tutti", ha detto ieri il tecnico biancoceleste, che chiederà ancora di più a Correa, l'uomo destinato a fare la differenza. Dovrebbe essere la normalità per uno dalle sue qualità, che - bisogna ammetterlo - ha sempre messo in evidenza finora. Dopo 6 gol in campionato, negli ultimi due mesi sotto porta si è inceppato e non segna da 52 giorni. Nonostante ciò la Lazio ha comunque continuato a vincere, anche due volte contro la Juventus. Ma per raggiungere gli ambiziosi traguardi prefissati dal club servono anche i gol dell'argentino, che quando sale in cattedra fa la differenza e sposta gli equilibri.