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Mezz'ala o attaccante? Correa a Brescia per interrompere il digiuno da golTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
domenica 5 gennaio 2020, 07:30Serie A
di Riccardo Caponetti
fonte Dall'inviato a Roma

Mezz'ala o attaccante? Correa a Brescia per interrompere il digiuno da gol

Punto uno, partiamo dai fatti. Correa è un elemento imprescindibile nella Lazio di Inzaghi, ma non segna dal 10 novembre (doppietta contro il Lecce). Punto due: nella rifinitura di ieri a Formello prima del Brescia è stato provato nel ruolo che di solito occupa Luis Alberto, intermedio nei cinque di centrocampo con licenza di offendere. Lo spagnolo non ci sarà perché squalificato, così come Leiva che verrà sostituto da Parolo. Davanti Immobile e Caicedo, mentre nelle altre caselle i soliti nomi. Punto tre: non è detta l'ultima parola perché come ammesso dallo stesso Inzaghi ha ancora del tempo per decidere l'assetto definitivo che dipende soprattutto dalle condizioni di Cataldi, rientrato venerdì dopo un risentimento muscolare di lunedì scorso. Il risveglio muscolare di questa mattina sarà decisivo, è lì che si capiranno le scelte per il match del Rigamonti (ore 12.30).

Tra il dubbio Cataldi e l'incognita tattica, Correa rimane una certezza.

Sia da centrocampista (offensivo) che da attaccante dovrà essere lui a fare la differenza oggi perché Immobile non è al meglio (è reduce da un attacco influenzale), Luis Alberto non c’è e a Milinkovic viene chiesto di fare tanto lavoro anche in fase difensiva. Il 'Tucu' dovrà essere l'ago della bilancia della prima Lazio del 2020, che a Brescia non potrà essere al top della forma fisica e mentale: perché mancano pedine importanti e perché le partite dopo le sosta sono sempre molto imprevedibili. "Voglio il 110% da tutti", ha detto ieri il tecnico biancoceleste, che chiederà ancora di più a Correa, l'uomo destinato a fare la differenza. Dovrebbe essere la normalità per uno dalle sue qualità, che - bisogna ammetterlo - ha sempre messo in evidenza finora. Dopo 6 gol in campionato, negli ultimi due mesi sotto porta si è inceppato e non segna da 52 giorni. Nonostante ciò la Lazio ha comunque continuato a vincere, anche due volte contro la Juventus. Ma per raggiungere gli ambiziosi traguardi prefissati dal club servono anche i gol dell'argentino, che quando sale in cattedra fa la differenza e sposta gli equilibri.