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TMW RADIO - Nobili (Italia Viva): "Serie A, al lavoro per abbonati allo stadio entro fine stagione"
Maracana con Vincenzo Marangio e Cinzia Santangeli
Ospiti: On. Luciano Nobili, Xavier Jacobelli e Stefano Salandin
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L'Onorevole Luciano Nobili, deputato di Italia Viva, ha parlato a TMW Radio, durante Maracanà, della questione diritti televisivi. Ecco le sue parole:
Da problema a opportunità il fatto che ci possa essere qualche diritto in chiaro nei prossimi anni:
"All'inizio di maggio abbiamo avviato una battaglia per spiegare a Lotito e a Spadafora che seguire l'esempio francese di sospensione del campionato sarebbe stato un grave errore. E' importante per la ripartenza del Paese ricominciare con il calcio. Il calcio dà lavoro a migliaia di persone, non solo ai campioni. Era importante che si ripartisse, finalmente ci siamo. Sono convinto che le partite in chiaro, come in Germania, saranno salutate da una grande attenzione. E poi vedremo di riaprire in maniera graduale gli stadi ai tifosi. Speriamo sia un bello spettacolo".
Quarantena in 4 giorni: l'ipotesi del Cts può salvare la serie A? E' fattibile?
"Italia Viva ha fatto una battaglia sulla follia della quarantena di squadra. Oggi un'azienda se ha un positivo non chiude e va in quarantena tutta l'azienda. Credo che i protocolli della Figc, con controlli settimanali, sono la strada giusta. Il rischio di contagio c'è sempre, facciamo in modo che il calcio venga fermato da procedure assurde".
Ci sarà la possibilità di vedere gente allo stadio già quest'anno?
"Spero di sì. Ci stiamo impegnando anche su questo, chiedendo di procedere con tranquillità. Ci dovranno dare una mano anche i tifosi, ci deve essere disponibilità al distanziamento. Se la curva continuerà a decrescere, prima della fine del campionato si può immaginare un graduale rientro dei tifosi allo stadio, partendo dagli abbonati, per poi arrivare a fine anno ad una riapertura totale".
Preoccupato per la "sua" Roma?
"Sono preoccupato, spero si possa tornare ai fasti di un tempo. La squadra che è arrivata alla semifinale di Champions è stata inspiegabilmente smantellata. Non è semplice gestire oggi una società italiana. Spero però che Zaniolo sia intoccabile, è un patrimonio della Roma e del calcio italiano".
Da problema a opportunità il fatto che ci possa essere qualche diritto in chiaro nei prossimi anni:
"All'inizio di maggio abbiamo avviato una battaglia per spiegare a Lotito e a Spadafora che seguire l'esempio francese di sospensione del campionato sarebbe stato un grave errore. E' importante per la ripartenza del Paese ricominciare con il calcio. Il calcio dà lavoro a migliaia di persone, non solo ai campioni. Era importante che si ripartisse, finalmente ci siamo. Sono convinto che le partite in chiaro, come in Germania, saranno salutate da una grande attenzione. E poi vedremo di riaprire in maniera graduale gli stadi ai tifosi. Speriamo sia un bello spettacolo".
Quarantena in 4 giorni: l'ipotesi del Cts può salvare la serie A? E' fattibile?
"Italia Viva ha fatto una battaglia sulla follia della quarantena di squadra. Oggi un'azienda se ha un positivo non chiude e va in quarantena tutta l'azienda. Credo che i protocolli della Figc, con controlli settimanali, sono la strada giusta. Il rischio di contagio c'è sempre, facciamo in modo che il calcio venga fermato da procedure assurde".
Ci sarà la possibilità di vedere gente allo stadio già quest'anno?
"Spero di sì. Ci stiamo impegnando anche su questo, chiedendo di procedere con tranquillità. Ci dovranno dare una mano anche i tifosi, ci deve essere disponibilità al distanziamento. Se la curva continuerà a decrescere, prima della fine del campionato si può immaginare un graduale rientro dei tifosi allo stadio, partendo dagli abbonati, per poi arrivare a fine anno ad una riapertura totale".
Preoccupato per la "sua" Roma?
"Sono preoccupato, spero si possa tornare ai fasti di un tempo. La squadra che è arrivata alla semifinale di Champions è stata inspiegabilmente smantellata. Non è semplice gestire oggi una società italiana. Spero però che Zaniolo sia intoccabile, è un patrimonio della Roma e del calcio italiano".
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