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ESCLUSIVA TC - OSCAR MAGONI: "Il Cagliari, a livello societario, tra le pretendenti alla salvezza mi sembra il club più stabile. Non ha mai messo in discussione Ranieri. E ha quell'anima sarda che gli consente di compiere rimonte incredibili..."TUTTO mercato WEB
giovedì 21 marzo 2024, 19:00Primo piano
di Matteo Bordiga
per Tuttocagliari.net

ESCLUSIVA TC - OSCAR MAGONI: "Il Cagliari, a livello societario, tra le pretendenti alla salvezza mi sembra il club più stabile. Non ha mai messo in discussione Ranieri. E ha quell'anima sarda che gli consente di compiere rimonte incredibili..."

Era un centrocampista completo, capace di coniugare quantità e qualità. In fase di interdizione faceva legna, ma poi era anche capace di inserirsi e di incidere in zona gol. Dotato di buoni piedi, Oscar Magoni ha speso i suoi anni migliori vestendo le maglie di Atalanta, Bologna, Genoa e Napoli. Dopo la carriera da calciatore ha intrapreso l’attività di allenatore e di dirigente sportivo.

Oscar, appurato che non esiste più una lotta-scudetto, concentriamoci sulla zona Champions. Con ogni probabilità anche il quinto posto darà accesso alla massima competizione continentale. Quali squadre vede favorite?

“Il Bologna è la grande sorpresa del campionato. Da tantissimi anni non respirava aria europea: ora, nel rush finale, bisognerà vedere se avrà la capacità di gestire lo stress. Finora ha incantato tutti attraverso il gioco e l’entusiasmo; sarebbe bello se una outsider come la squadra felsinea arrivasse addirittura fino in Champions League. L’Atalanta è una sorpresa fino a un certo punto: ci ha abituato a vederla frequentare le zone nobili della classifica. Va però rimarcato che è l’unica – diciamo – ‘provinciale’ ancora in corsa su tre fronti: campionato, Coppa Italia ed Europa League. Avrà tantissime partite da giocare, in un calendario che da qui alla fine della stagione si preannuncia fittissimo. Necessiterà della rosa al completo e di uno stato di forma psico-fisica eccellente per far fronte ai tanti impegni.

La Lazio è la grande delusione dell’anno, mentre la Roma cambiando allenatore ha ritrovato entusiasmo e risultati: teniamo presente che la piazza capitolina è molto complicata e umorale. Il Napoli, nonostante il rendimento fin qui deludente, ha le potenzialità tecniche per fare un filotto di vittorie e rientrare in corsa per il quarto e quinto posto. Milan, Inter e Juventus rappresentano le conferme della stagione: l’Inter è stratosferica, mentre Milan e Juve stanno compiendo un percorso in linea con i loro valori e con le loro potenzialità. Attualmente occupano la posizione di classifica che devono occupare.”

Osservando l’andamento in zona Champions viene da fare una considerazione: le formazioni che vanno per la maggiore e che stanno ottenendo i migliori risultati sembrano essere quelle che propongono un calcio più aggressivo, intraprendente e a trazione anteriore. Quelle che provano sempre a imporre il proprio gioco: dal Bologna alla Roma all’Atalanta. Il calcio italiano, soprattutto ad alti livelli, sta vivendo una sorta di “svolta giochista”?

“Questo è un discorso molto complesso. La dicotomia tra risultatisti e giochisti è un dibattito aperto. Io ritorno con la mente ai tempi in cui c’erano Giovanni Trapattoni e Arrigo Sacchi: due tecnici diversi, per certi versi agli antipodi, ma che hanno vinto tantissimo. Perciò credo che si possa vincere sia in un modo che nell’altro. Poi ci sono le filosofie e le mode del momento; aldilà di tutto un allenatore come Allegri, per quanto criticato, in carriera ha ottenuto grandi successi. Altri allenatori magari fanno esprimere alle loro squadre un buon calcio, ma non hanno vinto nulla. A parer mio ogni tecnico va collocato al posto giusto, nel momento giusto e nella filosofia che gli compete. Daniele De Rossi alla SPAL ha fatto enorme fatica, mentre ora sulla panchina della Roma sta sorprendendo tutti. Probabilmente, anche per i suoi illustri trascorsi in giallorosso, è l’uomo ideale per gestire e incendiare un ambiente come quello romanista: i tifosi si identificano, si rivedono in lui.”  

Capitolo-zona retrocessione: che opinione ha del Cagliari di Claudio Ranieri, che dopo un avvio traumatico adesso è lì a combattere – punto su punto – con le altre pretendenti alla salvezza?

“Il Cagliari è una squadra abituata a lottare per quell’obiettivo. Può fare affidamento su un allenatore di grandissima esperienza, e a livello dirigenziale mi sembra la società più stabile a livello di gestione, di management, di scelta dei giocatori. Ranieri non è mai stato in discussione, anzi ha sempre rappresentato un punto fermo per il sodalizio isolano. Invece quasi tutte le altre formazioni in ballo per evitare la retrocessione hanno cambiato guida tecnica. Alcune anche più di una volta.

Credo che i rossoblù – tornati prepotentemente in corsa dopo un periodo molto difficile – triboleranno fino all’ultima giornata, ma a mio avviso alla lunga ce la faranno. Anche perché più di una rivale sta attraversando un periodo complicato, soprattutto a livello di tenuta difensiva: il Frosinone sta incassando tantissimi gol, così come il Sassuolo. Se lotti per la salvezza ma subisci troppe reti fai fatica a raccogliere i punti che ti servono per tagliare il traguardo. La Salernitana è già fuori causa, mentre il mio amico Davide Nicola – abbiamo giocato insieme – come al solito sta facendo un super lavoro a Empoli: ha risollevato una squadra il cui cammino sembrava, fino a qualche domenica fa, praticamente compromesso. E invece lui ha dato ai toscani nuova linfa, passando attraverso il gioco e l’organizzazione.

Ripeto, nella bagarre generale vedo favorito proprio il Cagliari, anche perché possiede quell’anima sarda che gli ha consentito di realizzare imprese al limite dell’impossibile, rimontando e vincendo più di una partita fuori tempo massimo. Spesso e volentieri gli isolani trovano il colpo di coda proprio quando sembrano spacciati. Io poi tifo per Claudio Ranieri: sono un grande sostenitore del Leicester, quindi per me Sir Claudio è un tecnico doppiamente speciale.”