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ESCLUSIVA TC - FABRIZIO FAILLA (RAISPORT): "Il Cagliari è come Giano Bifronte: in casa propria costruisce le sue fortune. Alla Domus sarà dura per il Verona, squadra indecifrabile e senza un bomber. Vedo in B Salernitana, Sassuolo e Frosinone"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
martedì 26 marzo 2024, 15:10Primo piano
di Matteo Bordiga
per Tuttocagliari.net

ESCLUSIVA TC - FABRIZIO FAILLA (RAISPORT): "Il Cagliari è come Giano Bifronte: in casa propria costruisce le sue fortune. Alla Domus sarà dura per il Verona, squadra indecifrabile e senza un bomber. Vedo in B Salernitana, Sassuolo e Frosinone"

Fabrizio Failla, volto più che mai conosciuto tra i telespettatori italiani appassionati di calcio e caporedattore di Rai Sport, passa ai raggi X le formazioni coinvolte nella lotta per evitare la retrocessione in cadetteria. Con un occhio di riguardo particolare per il Cagliari di Claudio Ranieri, “un tecnico che conosco bene fin dai tempi del Campania Puteolana”.

Fabrizio, azzardiamo un “borsino” delle squadre attualmente costrette a battagliare nei bassifondi della graduatoria per conservare la categoria. Quali sono, a suo avviso, le compagini maggiormente a rischio?

“Partendo dal Cagliari, devo dire che personalmente ho molta simpatia per Ranieri: lo reputo un tecnico bravissimo non solo dal punto di vista tecnico-tattico, ma anche nella capacità di stabilire empatia e un rapporto positivo con i componenti della squadra che allena. Sa come comportarsi con ogni suo giocatore: c’è chi deve essere spronato con una frusta metaforica, mentre altri hanno bisogno di essere coccolati per trovare brillantezza e continuità di rendimento.

Credo poi che la società rossoblù abbia condotto un’ottima campagna acquisti invernale: Jerry Mina è un difensore che a Firenze è stato forse un po’ sottovalutato, ma ha grandi qualità e contribuisce a dare sicurezza al reparto. A me la formazione sarda piace, anche perché la storia di questo campionato ci insegna che non si dà mai per vinta: ha ribaltato clamorosamente delle partite che, di fatto, sembravano compromesse. Inoltre gli isolani, oltre che su un carattere indomito, possono fare affidamento anche su un pubblico straordinario e maturo, che non contesta la squadra quando le cose vanno male e non fa mai mancare il suo apporto incondizionato. Per tutte queste ragioni, credo che l’undici di Ranieri abbia ottime chance di riconfermarsi in serie A per l’anno prossimo.

L’Empoli è stato rivitalizzato dalla cura-Nicola. Ha perso Parisi e Baldanzi, due elementi di valore, ma ha saputo reinventarsi con un occhio al campo da gioco e un altro al portafoglio. Forse Nicola, che è un fantastico motivatore, se fosse arrivato un po’ prima sarebbe riuscito ad accumulare qualche punto di vantaggio in più sul terzultimo posto. La Salernitana, francamente, ha ben poche speranze. I problemi dei campani affondano le radici in una serie di errori che sono stati commessi su più fronti: dall’allestimento della rosa post-salvezza al valzer degli allenatori. Più che di programmazione, in questo caso parlerei di navigazione a vista: un lusso che in serie A non ti puoi permettere.

Il Sassuolo eravamo abituati a considerarlo come una squadra un po’ magica, ma adesso è in affanno. La perdita di Berardi ha contribuito a togliere certezze all’undici di Ballardini, che ha avuto un buon colpo di coda con la vittoria contro la Fiorentina ma che, francamente, non so se riuscirà a trovare la continuità necessaria per lottare punto su punto contro le dirette concorrenti. Il Frosinone, a mio parere, avrebbe un impianto globale di squadra che potrebbe consentirgli di centrare l’obiettivo, ma lo vedo parecchio in difficoltà. Il Lecce non mi sembra che abbia grandi problemi tecnici o tattici: sta compiendo, passo dopo passo, il percorso che aveva immaginato Pantaleo Corvino. D’altro canto, il clamoroso esonero di D’Aversa potrebbe aver destabilizzato l’ambiente e costretto la squadra a metabolizzare rapidamente nuovi equilibri e nuove strategie. Il Verona è una formazione difficile da inquadrare, mentre l’Udinese indubbiamente non è abituata a combattere con le unghie e con i denti, indossando l’elmetto, per preservare la serie A.

Ad ogni modo, se dovessi indicare le tre ‘papabili’ retrocesse direi Salernitana, Sassuolo e Frosinone, in un momento del campionato in cui anche un solo punticino può segnare la linea di demarcazione tra la salvezza e il fallimento di un’intera stagione.”

Proiettandoci alla sfida di lunedì prossimo all’Unipol Domus tra Cagliari e Verona, lei che tipo di partita si aspetta? Quali grattacapi potrebbe dare all’undici di Ranieri la formazione gialloblù?

“Il Cagliari è un po’ come Giano Bifronte: in casa rende al meglio e raccoglie punti pesanti. Le vittorie ottenute quest’anno alla Domus lo testimoniano eloquentemente. Il Verona, come dicevo, è complicato da decifrare, anche alla luce dei vari infortuni a cui ha dovuto far fronte. Non dispone di un vero e proprio centravanti da 15 gol, e la ripartizione delle reti realizzate non avviene in modo equo fra i vari giocatori. Non credo proprio che i veneti avranno vita facile in Sardegna. Baroni è un ottimo allenatore, però probabilmente non può contare su un materiale umano così omogeneo e competitivo come quello di Ranieri. Magari anche a causa del gran numero di stranieri presenti in organico.”