Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / cagliari / Il punto
La serie B è realtà. Il Cagliari ora dovrà metabolizzare la retrocessione e lavorare per una pronta risalita. Capozucca ricomincia tutto da capo, a partire dall'allenatoreTUTTO mercato WEB
domenica 29 maggio 2022, 09:31Il punto
di Giuseppe Amisani
per Tuttocagliari.net

La serie B è realtà. Il Cagliari ora dovrà metabolizzare la retrocessione e lavorare per una pronta risalita. Capozucca ricomincia tutto da capo, a partire dall'allenatore

Giuseppe Amisani, corrispondente da Cagliari per il Corriere dello Sport-Stadio

di Giuseppe Amisani

L'incubo peggiore si è materializzato al Penzo, al termine di una stagione totalmente da dimenticare. Poco da dire: il Cagliari è in serie B. Una retrocessione che coinvolge tutti: squadra, società, staff, tifosi e addetti ai lavori. A perdere la categoria è un'intera isola oltre ai tantissimi sostenitori rossoblù sparsi in tutto il mondo. Un'amarezza che gli oltre settecento irrudicibili presenti a Venezia, alla ricerca del miracolo, hanno fatto sentire subito ma che si è ben presto tramutata in indifferenza. La tifoseria è ferita, delusa. A condurla in questo stato una squadra che non è stata capace, nonostante tutti i fattori sembrassero a suo favore, di segnare un gol, un solo gol, al già retrocesso Venezia. Sull'altro versante, a Salerno, l'Udinese stava strapazzando i padroni di casa tanto da chiudere il primo tempo in vantaggio per tre reti a zero ma nemmeno questo è servito a far accendere una lampadina rimasta spenta praticamente per tutto il campionato. Ad accendere il motore rossoblù e a dare la scossa non sono stati sufficienti i tre allenatori (Semplici, Mazzarri e Agostini), l'ultimo posto in classifca toccato a fine girone di andata e nemmeno il filotto negativo messo assieme dopo il successo di Torino. Il torpore che aveva colpito la squadra già ad agosto l'ha fatta da padrone e, salvo lo scorcio di luce tra gennaio e marzo, il resto è stato da dimenticare. Niente personalità, pochissima grinta e una qualità generale che è risultata ben presto annacquata dalla mediocrita generale.

Il tempo dei processi è stato fulmineo e dopo le scuse chieste dal patron Tommaso Giulini, la piazza è stata scossa dalle voci di un possibile passaggio di mano della società. Ipotesi subito smentita dai vertici del club che, invece, puntano ad una veloce rifondazione. Che partirà da Stefano Capozucca, chiamato a fare lo stesso miracolo già riuscito dopo la prima retrocessione dell'era Giulini. Sarà il DS a dover ricominciare tutto da capo, prima scegliendo la guida tecnica (Pecchia?) per poi allestire una squadra competitiva che possa, come ha fatto Massimo Rastelli sette anni fa, vincere il campionato cadetto. Niente più sbagli, niente perdite di tempo. I tifosi hanno bisogno di ritrovare fiducia e questa passa inevitabilmente dai risultati di una squadra che in questa stagione non ne ha conquistati. Attacco e difesa tra i peggiori del torneo, appena sei vittorie su trentotto partite, rappresentano lo specchio di un'annata disastrosa. Dalla quale ora sarà necessario prendere esempio per non ripetere gli stessi errori. Serviranno giovani di prospettiva ai quali affiancare giocatori esperti della serie B. Non serviranno elementi blasonati che mal si adatterebbero alla categoria inferiore. Per questo sono in tanti ad avere già la valigia pronta. Anche perché il Cagliari non può più permettersi ingaggi importanti. In partenza Nandez, Strootman, Baselli, Keita e Dalbert, mentre sono al capolinea anche Ceppitelli e Lykogiannis in scadenza di contratto. Da valutare le posizioni di Marin e Rog che potrebbero restare ma solo se si riducessero lo stipendio, così come Joao Pedro e Cragno. E ci saranno da valutare anche i rientri dai prestiti, su tutti Alberto Cerri che ora in serie B potrà essere di nuovo utile. In una squadra che dovrà mettere da parte le ambizioni europee ma rimboccarsi le maniche tornando ad essere operaia, per conquistare alla svelta il diritto di tornare nel calcio che conta.