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Cagliari, dalla retrocessione alla riorganizzazione: ecco come ripartire per risalire. L'incognita Joao Pedro
venerdì 27 maggio 2022, 08:10Il punto
di Sergio Demuru
per Tuttocagliari.net

Cagliari, dalla retrocessione alla riorganizzazione: ecco come ripartire per risalire. L'incognita Joao Pedro

Sergio Demuru - Corrispondente da Cagliari di Tuttosport dal 2007, al seguito del Cagliari Calcio dal 1997 avendo collaborato con altre testate quali Il Giornale di Sardegna e Sardegna 24.

di Sergio Demuru

Occorre immediata riorganizzazione. Societaria anzitutto. E unità di intenti. Piangere sul latte versato non produce nulla se non a deprimersi. Il Cagliari è una realtà che rappresenta sportivamente un’intera regione e la sua identità va difesa ad ogni costo. Una retrocessione non può scalfire la memoria storica. Giulini già in occasione del primo tracollo, al suo esordio alla presidenza, subì l’onta della cadetteria. Per tornare immediatamente in serie A ci si deve confrontare con diverse componenti per riuscire ad allestire un complesso compatto, che possa seguire una logica finalizzata ad un progetto vincente e non solo a stucchevoli paroloni che alla resa dei conti non producono fatti concreti.

I vertici societari dovranno tenere in squadra chi ha davvero voglia di sbucciarsi le ginocchia in un campionato, come quello cadetto, dove l’agonismo la fa da padrone sopravanzando l’aspetto puramente tecnico. Ci si deve convincere che l’esperienza di sei anni fa, quando il Cagliari trionfò senza mezze misure in una serie B comunque meno organizzata rispetto a quella attuale, non deve esser presa come punto di riferimento. I valori sono differenti e soprattutto le squadre sono meglio attrezzate rispetto ad allora.

L’opzione principale sarà quella di scegliere a chi affidare il complesso. Posto che Alessandro Agostini è stato un traghettatore dopo l’esonero di Mazzarri, ora la ricerca dovrà essere certosina e ponderata. Tanti partiranno, da Nandez a Bellanova per non parlare di Marin e Rog. La posizione di Joao Pedro è vacante. Dopo 48 reti in tre stagioni l’italo-brasiliano, che ha il contratto spalmato sino al 2023, sta seriamente pensando di cambiare aria anche e soprattutto per ritrovare quelli stimoli che in questa stagione ha perso, complice uno stato di anoressia dilagante in seno al complesso.

Probabile che Giulini voglia affidarsi ai giovani, compresi quelli della Primavera. Ricostruire sulle ceneri di una retrocessione è sempre difficile e gli strascichi restano, anche se non evidenti. Qualche volto nuovo dovrà pur esserci, anche per dare lustro ad una formazione che ha fatto il suo tempo. Inutile al momento andare alla ricerca dei nomi, come consuetudine il Cagliari non scoprirà le proprie carte per non far lievitare i prezzi di acquisto. L’estate è lunga, ma il campionato di B comincia presto. Attrezzarsi nel più breve tempo possibile un dovere verso i “supporters” delusi e demotivati.