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Ugolotti: "Il mio calcio nell'Isola di Gozo. La Roma? Mi aspetto passi"
Dalla fine di dicembre è diventato allenatore del Victoria Hotspurs, squadra che milita nel campionato dell'isola di Gozo, la seconda isola per superficie dell'arcipelago delle Isole Calipsee (si trova a quattro chilometri a nord-ovest dell'isola di Malta). Stiamo parlando di Guido Ugolotti ex attaccante di Roma e Arezzo tra le altre e che nella sua carriera di allenatore ha guidato varie squadre in Italia in B e C. "L'anno scorso ero a Malta al Floriana - racconta a Tuttomercatoweb.com - e conobbi un interlocutore che fece da tramite anche all'arrivo di Mangia come ct di Malta. Mi ha proposto questa squadra che nel recente passato aveva vinto tutto. Il presidente però quest'anno non era soddisfatto e, visto che in Italia, ci sono più difficoltà per allenare, ho colto quest'occasione".
Che situazione ha trovato?
"In generale mi aspettavo qualcosa di diverso, ancora manca la cultura del lavoro. Il calcio qui è agli inizi. La squadra comunque è discreta, ora siamo terzi in classifica e in corsa per le coppe. Ma in generale è un calcio dove c'è ancora improvvisazione nell'organizzazione".
E' una scelta che rifarebbe?
"Mi aspettavo qualcosa di diverso. Ci sono pochi campi e c'è anche da considerare che i gozitani hanno il doppio lavoro e ci alleniamo solo la sera".
A che campionato italiano paragona il vostro torneo?
"Alla serie D, però in quella categoria sono più organizzati. Ripeto, mancano cultura e organizzazione".
La Roma la sta seguendo?
Certo. E' un periodo particolare per i giallorossi e a mio parere sta incidendo la situazione societaria. C'è un po' di confusione ma col Lecce ho comunque visto una squadra autoritaria anche se gli avversari sono apparsi un po' rinunciatari. In precedenza le cose non andavano bene anche per una questione di distanze tra i giocatori. Ed era anche un problema di condizione e di modulo"
Domani dovrà dimostrare di essere uscita dalla crisi?
"Uscire contro il Gent che è una buona squadra ma non certo una formazione d'elitè sarebbe molto negativo. Mi aspetto una gran prestazione e che passi il turno".
Come vede invece la corsa al quarto posto?
"Ci sono squadre che stanno andando meglio. Se la Roma è quella dell'ultima giornata può giocarsela, altrimenti dovrà accontentarsi di un'onesta posizione".
Che situazione ha trovato?
"In generale mi aspettavo qualcosa di diverso, ancora manca la cultura del lavoro. Il calcio qui è agli inizi. La squadra comunque è discreta, ora siamo terzi in classifica e in corsa per le coppe. Ma in generale è un calcio dove c'è ancora improvvisazione nell'organizzazione".
E' una scelta che rifarebbe?
"Mi aspettavo qualcosa di diverso. Ci sono pochi campi e c'è anche da considerare che i gozitani hanno il doppio lavoro e ci alleniamo solo la sera".
A che campionato italiano paragona il vostro torneo?
"Alla serie D, però in quella categoria sono più organizzati. Ripeto, mancano cultura e organizzazione".
La Roma la sta seguendo?
Certo. E' un periodo particolare per i giallorossi e a mio parere sta incidendo la situazione societaria. C'è un po' di confusione ma col Lecce ho comunque visto una squadra autoritaria anche se gli avversari sono apparsi un po' rinunciatari. In precedenza le cose non andavano bene anche per una questione di distanze tra i giocatori. Ed era anche un problema di condizione e di modulo"
Domani dovrà dimostrare di essere uscita dalla crisi?
"Uscire contro il Gent che è una buona squadra ma non certo una formazione d'elitè sarebbe molto negativo. Mi aspetto una gran prestazione e che passi il turno".
Come vede invece la corsa al quarto posto?
"Ci sono squadre che stanno andando meglio. Se la Roma è quella dell'ultima giornata può giocarsela, altrimenti dovrà accontentarsi di un'onesta posizione".
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