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Tosto: "Va data anche ai bambini la possibilità di allenarsi col pallone"
Ci sono tanti aspetti particolari ma comunque molto importanti da analizzare nel mondo del calcio. Mentre ci si concentra sul mondo professionistico e degli adulti in generale, c'è da prendere in considerazione anche quel vasto settore dei ragazzini che hanno sempre frequentato le scuole calcio, i centri sportivi dove sono cresciuti per poi in alcuni casi spiccare il volo. Adesso però la situazione è critica e soprattutto preoccupante per chi vorrebbe riprendere a giocare e a divertirsi in campo. Vittorio Tosto, ex calciatore di Empoli, Fiorentina e Piacenza, è esperto anche in questa materia: "Oltre ad essere un tesserato Figc - spiega a Tuttomercatoweb.com - gestisco un centro sportivo a Lucca, con oltre trecento iscritti. devo dire che purtroppo stando al protocollo la fascia dei bambini con età dai 5 ai 12 anni viene completamente trascurata. Anzi si ritiene che questi ragazzi possano essere portatori di eventuali contagi. Dovrebbero essere il nostro presente e futuro e invece vengono ritenuti un problema... Si stanno trovando rimedi a tutto, ma non si dà a loro la possibilità di tornare all'attività sportiva. Ci sono troppe limitazioni. E l'attività individuale francamente non serve a nulla. Il protocollo, così, è impossibile da realizzare".
In cosa consisterebbe?
"Ci sarebbe l'obbligo di un medico sempre presente nella struttura. D'accordo sul termoscanner, ma non si può utilizzare il pallone, non si possono usare le casacche, nè gli attrezzi salvo sanificarli ogni volta. In questo modo è dura ripartire".
Qual è allora la soluzione che propone?
"Visto che i ragazzi possono andare a giocare nei parchi pubblici, si considerino i centri sportivi come parchi pubblici. Si possono fare allenamenti senza assembramenti ma il pallone ai ragazzi va dato. Altrimenti è come dire: gioca a tennis ma senza racchette. Anche i bambini vogliono tornare alla normalità, visto che ormai tutte le categorie lo stanno facendo".
In cosa consisterebbe?
"Ci sarebbe l'obbligo di un medico sempre presente nella struttura. D'accordo sul termoscanner, ma non si può utilizzare il pallone, non si possono usare le casacche, nè gli attrezzi salvo sanificarli ogni volta. In questo modo è dura ripartire".
Qual è allora la soluzione che propone?
"Visto che i ragazzi possono andare a giocare nei parchi pubblici, si considerino i centri sportivi come parchi pubblici. Si possono fare allenamenti senza assembramenti ma il pallone ai ragazzi va dato. Altrimenti è come dire: gioca a tennis ma senza racchette. Anche i bambini vogliono tornare alla normalità, visto che ormai tutte le categorie lo stanno facendo".
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