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Una delusione dopo l'altra, ora solo il quarto posto può salvare la stagione del Napoli
Doveva essere la stagione della consacrazione del Napoli di Gennaro Gattuso. Rischia di diventare, invece, la stagione che sancirà l'inversione di rotta, quella di un definitivo ridimensionamento come conseguenza di un'assenza prolungata dalla Champions League. Adesso dipende solo dal campionato, d'ora in avanti l'unica competizione perché il Napoli dal 20 gennaio al 25 febbraio ha perso la Supercoppa, è uscito dalla Coppa Italia e ha salutato anche l'Europa League. Nello stesso lasso di tempo, in Serie A ha incassato tre sconfitte in cinque partite e s'è trascinato giù fino al settimo posto in classifica.
Le attenuanti non mancano, gli infortuni hanno spaccato una squadra costretta a far la conta per schierare gli undici titolari. Ma non bastano a spiegare l'attuale situazione e il ragionamento che va fatto è più ampio e dovrà riguardare anche il motivo di così tanti infortuni.
Perché il Napoli partito col sogno Scudetto e con l'ambizione di giocarsela con chiunque, e ovunque, adesso insegue e inseguirà un quarto posto che sembra molto lontano più per la condizione psico-fisica della squadra che per i punti di distacco dalla Roma.
Gattuso ha perso tanti pezzi strada facendo e con loro l'identità di una squadra che dall'Europa non è uscita ieri, ma a causa del disastroso approccio nel match di Granada. "Nessun annuncio su Gattuso a prescindere dal risultato col Granada, assolutamente", s'era affrettato a far sapere nel pre-partita Cristiano Giuntoli. Che con De Laurentiis ha optato per una tregua armata: arrivare a fine stagione e poi tirare le somme, anche sul suo operato. Però per il Napoli arrivare a fine stagione senza concludere il campionato tra le prime quattro vorrebbe dire ridimensionamento: del budget di mercato, del monte-ingaggi, quindi anche delle ambizioni complessive di una squadra che da oggi ha una sola strada per tornare in Champions League. E quella strada è tutta in salita.
Le attenuanti non mancano, gli infortuni hanno spaccato una squadra costretta a far la conta per schierare gli undici titolari. Ma non bastano a spiegare l'attuale situazione e il ragionamento che va fatto è più ampio e dovrà riguardare anche il motivo di così tanti infortuni.
Perché il Napoli partito col sogno Scudetto e con l'ambizione di giocarsela con chiunque, e ovunque, adesso insegue e inseguirà un quarto posto che sembra molto lontano più per la condizione psico-fisica della squadra che per i punti di distacco dalla Roma.
Gattuso ha perso tanti pezzi strada facendo e con loro l'identità di una squadra che dall'Europa non è uscita ieri, ma a causa del disastroso approccio nel match di Granada. "Nessun annuncio su Gattuso a prescindere dal risultato col Granada, assolutamente", s'era affrettato a far sapere nel pre-partita Cristiano Giuntoli. Che con De Laurentiis ha optato per una tregua armata: arrivare a fine stagione e poi tirare le somme, anche sul suo operato. Però per il Napoli arrivare a fine stagione senza concludere il campionato tra le prime quattro vorrebbe dire ridimensionamento: del budget di mercato, del monte-ingaggi, quindi anche delle ambizioni complessive di una squadra che da oggi ha una sola strada per tornare in Champions League. E quella strada è tutta in salita.
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