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La paradossale stagione del Cagliari, tra tifare Salernitana e il rinnovo di contratto di Mazzarri
Lunedì si è consumato l'addio di Walter Mazzarri dalla panchina del Cagliari, in ritardo sullo stupore di tutti dopo che nella serata di sabato c'era già stato un incontro fra i dirigenti per capire il da farsi. Il tecnico potrebbe avere il rinnovo automatico del contratto se la Salernitana non dovesse vincere contro il Venezia, giovedì sera, in quello che assomiglia più a uno spareggio che non a una partita di campionato. La Salernitana che lunedì a Bergamo avrebbe potuto fare suoi i tre punti, dimostrando di essere in formissima e di avere più benzina rispetto non solo alle avversarie di livello, ma anche contro chi punta all'Europa League. Prima la vittima era stata la Fiorentina.
Tornando sul Cagliari, è stata un'annata paradossale, con la permanenza di Semplici quasi per costrizione (e per i vari anni di contratto) per poi scegliere Mazzarri, tutt'altro che gradito al presidente, per poi arrivare al sondaggio con Zenga, l'offerta della panchina a Bellucci - secondo di Mazzarri - e infine ripiegare su Agostini che, con la Primavera, ha fatto ottime cose. È una situazione quasi incredibile per chi negli ultimi anni ha speso molto, soprattutto per giocatori di medio-alto livello che non si sono dimostrati tali. Marin e Nandez, due su tutti, hanno avuto parecchi problemi, fisici ma non solo. Poi Rog oppure Giovanni Simeone, ceduto per necessità. Keita Balde o Godin, Caceres o Strootman. Nomi di ampia rilevanza che non hanno reso come sarebbe stato possibile aspettarsi.
Il Cagliari potrebbe anche essere in vendita e i problemi economici ci sono, Giulini con la Fluorsid dà respiro alle casse ma non potrà sempre puntare sullo spendere e reinvestire. Le ultime 72 ore sono state le pennellate su una tela ingarbugliata che, ora, si trova a sperare che la Salernitana non vinca per non essere superata, ma in caso di vittoria per Mazzarri non scatterebbe il rinnovo. È una mossa quasi incredibile, che sicuramente scontenta tutti quanti. Il bicchiere sarà mezzo pieno e contemporaneamente mezzo vuoto. Più probabilmente la seconda.
Tornando sul Cagliari, è stata un'annata paradossale, con la permanenza di Semplici quasi per costrizione (e per i vari anni di contratto) per poi scegliere Mazzarri, tutt'altro che gradito al presidente, per poi arrivare al sondaggio con Zenga, l'offerta della panchina a Bellucci - secondo di Mazzarri - e infine ripiegare su Agostini che, con la Primavera, ha fatto ottime cose. È una situazione quasi incredibile per chi negli ultimi anni ha speso molto, soprattutto per giocatori di medio-alto livello che non si sono dimostrati tali. Marin e Nandez, due su tutti, hanno avuto parecchi problemi, fisici ma non solo. Poi Rog oppure Giovanni Simeone, ceduto per necessità. Keita Balde o Godin, Caceres o Strootman. Nomi di ampia rilevanza che non hanno reso come sarebbe stato possibile aspettarsi.
Il Cagliari potrebbe anche essere in vendita e i problemi economici ci sono, Giulini con la Fluorsid dà respiro alle casse ma non potrà sempre puntare sullo spendere e reinvestire. Le ultime 72 ore sono state le pennellate su una tela ingarbugliata che, ora, si trova a sperare che la Salernitana non vinca per non essere superata, ma in caso di vittoria per Mazzarri non scatterebbe il rinnovo. È una mossa quasi incredibile, che sicuramente scontenta tutti quanti. Il bicchiere sarà mezzo pieno e contemporaneamente mezzo vuoto. Più probabilmente la seconda.
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