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Gregucci: "Monza, Bari e Reggina in due anni da A"
Tra gli occhi attenti al panorama calcistico italiano, ci sono sicuramente quelli dell'ex tecnico della Salernitana Angelo Gregucci, che, ora in attesa di una nuova chiamata, sta osservando a 360 gradi il mondo pallonaro italiano.
E proprio di questo parla ai microfoni di Tuttomercatoweb.com.
Due pause e sette giornate trascorse, che Serie B sta vedendo quando l'8^ è ormai alle porte?
"Può essere retorica, ma è vero che è presto per delineare un quadre preciso del campionato, anche se a livello di organico Benevento ed Empoli hanno qualcosa in più delle altre. Così come il Frosinone, che sta scontando il cambiamento generazionale dopo 10 anni di un certo percorso: per lavorare serve tempo".
A proposito di generazioni, una nutrita schiera di talenti della Serie A ha sposato progetti di B e C. Faranno la differenza?
"Penso che la Serie B e la C debbano essere rampa di lancio per i giovani, no categorie per parabole discendenti. Sono campionati che devono formare i giovani per la Serie A, devono far fare tirocinio a chi ha talento: faccio due nomi, Castrovilli e Di Lorenzo, che conosco bene. Serve più gente così, vanno trovati più giovani come loro".
E allora perché la scelta di scendere di categoria?
"Perché un bambino che realizza il suo sogno, poi vuol sempre fare quello: rappresentare sè stessi con l'arte è una delle cose più belle che si possa fare. E il calcio è dei calciatori".
A proposito di Serie C: che campionato è quello attuale?
"Io credo che se diversi club si riorganizzano a livello societario, si potranno presto vedere diversi doppi salti. Con tutto rispetto per le altre, nel Girone A c'è un monopolio del Monza, che ha struttura e organizzazione per guardare avanti, ed è una struttura così che intendevo prima. Nel Girone B, invece, ci sono tanti brand importanti per il calcio italiano, come Vicenza, Reggiana, Padova e Triestina, è molto combattuto, mentre nel C ci sono ottimi palcoscenici, con il Bari che ancora gode dei favori del pronostico: ma occhio alla Reggina".
Parlava di doppio salto: l'Alessandria è una di quelle formazioni che, se riorganizzata, può ambire a ciò?
"Assolutamente si. E' un club competitivo, con una grande rosa, e se trova la giusta continuità può fare bene".
E proprio di questo parla ai microfoni di Tuttomercatoweb.com.
Due pause e sette giornate trascorse, che Serie B sta vedendo quando l'8^ è ormai alle porte?
"Può essere retorica, ma è vero che è presto per delineare un quadre preciso del campionato, anche se a livello di organico Benevento ed Empoli hanno qualcosa in più delle altre. Così come il Frosinone, che sta scontando il cambiamento generazionale dopo 10 anni di un certo percorso: per lavorare serve tempo".
A proposito di generazioni, una nutrita schiera di talenti della Serie A ha sposato progetti di B e C. Faranno la differenza?
"Penso che la Serie B e la C debbano essere rampa di lancio per i giovani, no categorie per parabole discendenti. Sono campionati che devono formare i giovani per la Serie A, devono far fare tirocinio a chi ha talento: faccio due nomi, Castrovilli e Di Lorenzo, che conosco bene. Serve più gente così, vanno trovati più giovani come loro".
E allora perché la scelta di scendere di categoria?
"Perché un bambino che realizza il suo sogno, poi vuol sempre fare quello: rappresentare sè stessi con l'arte è una delle cose più belle che si possa fare. E il calcio è dei calciatori".
A proposito di Serie C: che campionato è quello attuale?
"Io credo che se diversi club si riorganizzano a livello societario, si potranno presto vedere diversi doppi salti. Con tutto rispetto per le altre, nel Girone A c'è un monopolio del Monza, che ha struttura e organizzazione per guardare avanti, ed è una struttura così che intendevo prima. Nel Girone B, invece, ci sono tanti brand importanti per il calcio italiano, come Vicenza, Reggiana, Padova e Triestina, è molto combattuto, mentre nel C ci sono ottimi palcoscenici, con il Bari che ancora gode dei favori del pronostico: ma occhio alla Reggina".
Parlava di doppio salto: l'Alessandria è una di quelle formazioni che, se riorganizzata, può ambire a ciò?
"Assolutamente si. E' un club competitivo, con una grande rosa, e se trova la giusta continuità può fare bene".
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