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Le grandi trattative del Napoli - 1929, ecco Garbutt: l'allenatore che trasformò tuttoTUTTO mercato WEB
© foto di Alessandro Garofalo/Image Sport
sabato 25 aprile 2020, 19:40Serie A
di Pierpaolo Matrone

Le grandi trattative del Napoli - 1929, ecco Garbutt: l'allenatore che trasformò tutto

Il primo campionato di Serie A a girone unico risale alla stagione 1929-1930, di fatto la prima come la intendiamo oggi, grossomodo. Un anno storico, dunque, per il calcio italiano. E forse ancor di più per il Napoli. Giorgio Ascarelli, industriale napoltano, tre anni prima aveva fondato quel club, sorto sui resti del Naples Foot-Ball Club e l'Unione Sportiva Internazionale Napoli, e quell'estate capì che doveva essere quella della svolta. Così decise di fare il botto, ingaggiando il tecnico più ricercato dell'epoca, già vincitore di tre scudetti con il Genoa e pioniere del professionismo in Italia, sebbene fosse inglese e avesse trascorso la carriera da calciatore sui primi campi britannici: William Thomas Garbutt, detto il Mister. Se tutti gli allenatori oggi vengono chiamati così in Italia lo si deve a lui. Ed è ancora grazie a lui che il Napoli si è affacciato per la prima volta al calcio dei grandi.

La svolta. Ascarelli è un industriale alla ricerca dell'innovazione e, come l'economia, vedeva il calcio con gli occhi di chi può dargli una ventata di novità. Il suo Napoli era rimastro legato a metodi vecchi e il presidente decise che era arrivata l'ora di mettersi al passo coi tempi. Anzi, di fare ancor di più la rivoluzione, modificare ancora quel gioco, fare del Napoli una squadra modello.

Così nel 1929, dopo una breve trattativa, riesce ad assicurarsi il tecnico inglese. Ed è lui a cambiare tutto. I calciatori, con lui, per la prima volta si esercitano nei dribbling, nelle palle alte, nella conduzione di palla con il piede debole. Se sai usare un solo piede, non è detto che tu non possa imparare ad utilizzare anche l'altro. E così i non ambidestri erano costretto ad allenarsi con una scarpa sola, infilata nel piede debole, ed era con quello che andava colpito il pallone. Instaura una disciplina ferrea, fa del calcio un lavoro totalizzante come lo si intende oggi per i calciatori. Non è solo l'allenamento è la partita: il calcio è uno stile di vita. E da quel momento lo capirono anche a Napoli.