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TMW RADIO - Armanini: “Neymar non è un leader. Molto lontano dalle figure di CR7 e Messi”TUTTO mercato WEB
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lunedì 24 agosto 2020, 00:09Altre Notizie
di Dimitri Conti

TMW RADIO - Armanini: “Neymar non è un leader. Molto lontano dalle figure di CR7 e Messi”

Il caporedattore di One Football e firma di Tuttosport, Giovanni Armanini, è intervenuto ai microfoni di TMW Radio al termine della finale di Champions League tra PSG e Bayern Monaco. Ecco le sue parole:

Un pensiero su questa vittoria del Bayern Monaco e sulla finale.
“Finale bellissima che non vedevamo da anni. Di solito si vedono finali dove una squadra gioca di rimessa, mentre l’altra si impone perché più forte. Oggi il Bayern Monaco ha vinto perché ha avuto i giocatori nel momento giusto. Triplete del Bayern Monaco e per la seconda volta consecutiva nell’anno in cui hanno vinto la Champions League. Negli ultimi 20 anni abbiamo assistito a cinque “triplete” e questo è un cambio radicale nel mondo del calcio, perché accade più abitualmente rispetto a prima.”

Con Flick sono stati ritrovati gli equilibri?
“Questi giocatori hanno bisogno di un normalizzatore. Flick ha portato la sua idea di gioco e ha portato il suo gruppo a vincere. Questo allenatore comunque ha la sua esperienza perché è stato il secondo in nazionale tedesca, infatti i suoi giocatori lo hanno seguito alla perfezione. Il Bayern ha riposato a luglio ed è arrivato con brillantezza alla fase finale della Champions League. Hanno vinto il campionato per tempo e anche i tempi sono coincisi perfettamente.”


Il giudizio su Neymar va rivisto?
“Lui è un giocatore che va rivisto in un contesto come quello del Barcellona, ma onestamente non l’ho mai visto come un leader. Neymar tende ad adattarsi come leader in base a dei contesti che gli rendono facile questo ruolo. Il salto di qualità che gli manca è il diventare un esponente massimo di questa competizione, come ad esempio può essere Cristiano Ronaldo, che segna tanto sia nella fase a gironi che in quella ad eliminazione diretta. Messi segna più nella fase a gironi ma questo trofeo lo ha vinto diverse volte e pure da protagonista. Per me è stato più leader Di Maria. Neymar è stato leader quando ha vinto l’oro olimpico nel 2016, è questa la sua dimensione.”

Che spunto può prendere il calcio italiano dal calcio tedesco?
“Da noi un allenatore dura di media un anno, mentre in Germania almeno tre anni. Le aziende sono gestite da grandi industrie. Un esempio è proprio il Bayern Monaco con l’Allianz. Le società si sono date una struttura affidandosi anche a queste aziende, che possono farti guadagnare tanto soldi ma nello stesso tempo perderli. Tutto però dipende dalla pianificazione. I tifosi italiani sono contro questa figura, ma perché non abbiamo la concezione di business. L’esempio lampante di questo tipo di fallimento è la situazione che ha vissuto la Roma, con il via vai di giocatori e le plusvalenze che comunque sia non hanno evitato i milioni di debiti. Nella scuola tedesca abbiamo visto allenatori crescere, diventare tra i migliori al mondo e che hanno cresciuto tanti giocatori, facendoli diventare dei campioni. Purtroppo reputo che non vogliamo crescere e imparare, perché il nostro obiettivo è fare solo e subito plusvalenze e mandare i giocatori più forti in altre squadre per farli vincere, ma sempre però al di fuori del campionato italiano. Stiamo diventando la nuova Eredivise, i migliori li mandiamo altrove.”