Caso Suarez, i passaggi chiave della trattativa con la Juve e l'equivoco passaporto
La Juve stava trattando McKennie. Un'operazione che in quel momento era praticamente chiusa, tant'è che sarebbe diventata ufficiale di lì a breve.
E che la Vecchia Signora non ha frenato perché lo status da extracomunitario non sembrava un problema, dato che Suarez giocava da comunitario col Barça. Così le trattative sono proseguite, anche grazie ai costi: l'operazione legata al Pistolero sarebbe infatti stata meno esosa rispetto a quella per Edin Dzeko. A un certo punto, il passaporto diventa però un problema: Suarez era considerato comunitario dalla Liga, ma grazie alla nazionalità italiana della moglie, cosa che invece in Italia non sarebbe stata possibile. Così, è diventato cruciale il passaggio del famigerato esame d'italiano, anche se poi l'iter si è verificato comunque troppo lungo, ragion per cui la Juve ha cambiato obiettivo (tornando prima su Dzeko e infine chiudendo per Morata). A quel punto, però, l'uruguaiano ha comunque sostenuto il test, con tutto quello che ne è conseguito.