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Dopo 46 anni l'Alessandria torna in Serie B: festa grigia. Le aperture dei quotidiani
Sono serviti i rigori, ma alla fine l'Alessandria ha potuto gioire, perché dopo 46 anni è di nuovo Serie B: la cavalcata di Moreno Longo ha portato i suoi frutti, il Padova è stato battuto e la promozione è arrivata.
"Alessandria in B, è pazza gioia", così La Gazzetta dello Sport. Che ha poi aggiunto: "Umberto Eco per lamentarsi della sua città diceva che «non c’è nulla di nuovo tra la Bormida e il Tanaro». Adesso qualcosa di nuovo c’è, perché dopo 46 anni di discese ardite e risalite l’Alessandria ritorna in Serie B. Un successo inseguito al termine di una vera maratona, dopo la sconfitta con il Como in campionato alla penultima giornata e un approccio ancora più convincente ai playoff. Battuto un Padova degno avversario, soltanto i rigori hanno fatto la differenza dopo 210’ di battaglia. Tra andata e ritorno non ci sono stati gol, nemmeno i supplementari hanno rotto l’equilibrio e solo l’ultimo turno dal dischetto ha deciso la finale".
Fa eco il Corriere dello Sport: "Longo piega Mandorlini. Alessandria in B ai rigori". Sulla partita: "Le lacrime di gioia di Moreno Longo, che si mischiano a quelle di delusione di Andrea Mandorlini. Una sorta di sliding doors a tutti gli effetti, quella che porta l’Alessandria in Serie B, condannando invece alla permanenza in C il Padova. A quanto pare è proprio questa l’immagine simbolo che si porta via la finale playoff, con i rigori che si rivelano pesanti come dei macigni. Sta di fatto che quella di ieri rimane una serata attesa ben 46 anni per i piemontesi. Un lasso di tempo in cui si sono intrecciati sogni, speranze e al tempo stesso beffe, rimpianti e delusioni. Questa volta però è tutto vero, perché davanti al proprio pubblico Moreno Longo corona una cavalcata a dir poco trionfale".
Sulla stampa nazionale chiude Tuttosport: "Alessandria e Longo in trionfo. Il cielo è grigio sulla B". "Non aveva mai tirato calci di rigore, Matteo Rubin. Entrato in campo al 15' del secondo tempo supplementare perché Parodi, l'uomo che ha cancellato dal campo Chiricò, è stramazzato a terra con i crampi per tanto correre. «Il mister mi ha chiesto se me la sentivo, soprattutto di calciare dal dischetto. Certo, gli ho risposto: mai avrei pensato che sarebbe stato quello decisivo». Invece, dopo quasi 130 minuti, compresi i recuperi, la palla più importante è toccata a lui, a uno dei più esperti, specialista in promozione. Non ha giocato molto, ma ha fatto gruppo. E ha risposto presente nella notte in cui c'era un debito da saldare con la storia".
"B", questa la semplice ma efficace apertura de La Stampa - ed. Alessandria, che aggiunge poi: "Come i grandi club. Questa sera, alle 18, i grigi partiranno dal Moccagatta su un pullman scoperto e faranno il giro della città. È il regalo che la società vuole fare ai propri tifosi, i mille che hanno potuto assistere alla cavalcata nei playoff ma anche tutti quelli che dai balconi e alla televisione hanno sofferto e gioito fino al rigore decisivo calciato da Rubin.
Una festa, quella col pullman per le vie del centro e non solo, che è stata anticipata da una altrettanto grande e spontanea che ha avuto ieri sera Piazza Garibaldi come centro nevralgico di tutto il tifo con la gioia incontenibile degli sportivi mandrogni".
"Alessandria in B, è pazza gioia", così La Gazzetta dello Sport. Che ha poi aggiunto: "Umberto Eco per lamentarsi della sua città diceva che «non c’è nulla di nuovo tra la Bormida e il Tanaro». Adesso qualcosa di nuovo c’è, perché dopo 46 anni di discese ardite e risalite l’Alessandria ritorna in Serie B. Un successo inseguito al termine di una vera maratona, dopo la sconfitta con il Como in campionato alla penultima giornata e un approccio ancora più convincente ai playoff. Battuto un Padova degno avversario, soltanto i rigori hanno fatto la differenza dopo 210’ di battaglia. Tra andata e ritorno non ci sono stati gol, nemmeno i supplementari hanno rotto l’equilibrio e solo l’ultimo turno dal dischetto ha deciso la finale".
Fa eco il Corriere dello Sport: "Longo piega Mandorlini. Alessandria in B ai rigori". Sulla partita: "Le lacrime di gioia di Moreno Longo, che si mischiano a quelle di delusione di Andrea Mandorlini. Una sorta di sliding doors a tutti gli effetti, quella che porta l’Alessandria in Serie B, condannando invece alla permanenza in C il Padova. A quanto pare è proprio questa l’immagine simbolo che si porta via la finale playoff, con i rigori che si rivelano pesanti come dei macigni. Sta di fatto che quella di ieri rimane una serata attesa ben 46 anni per i piemontesi. Un lasso di tempo in cui si sono intrecciati sogni, speranze e al tempo stesso beffe, rimpianti e delusioni. Questa volta però è tutto vero, perché davanti al proprio pubblico Moreno Longo corona una cavalcata a dir poco trionfale".
Sulla stampa nazionale chiude Tuttosport: "Alessandria e Longo in trionfo. Il cielo è grigio sulla B". "Non aveva mai tirato calci di rigore, Matteo Rubin. Entrato in campo al 15' del secondo tempo supplementare perché Parodi, l'uomo che ha cancellato dal campo Chiricò, è stramazzato a terra con i crampi per tanto correre. «Il mister mi ha chiesto se me la sentivo, soprattutto di calciare dal dischetto. Certo, gli ho risposto: mai avrei pensato che sarebbe stato quello decisivo». Invece, dopo quasi 130 minuti, compresi i recuperi, la palla più importante è toccata a lui, a uno dei più esperti, specialista in promozione. Non ha giocato molto, ma ha fatto gruppo. E ha risposto presente nella notte in cui c'era un debito da saldare con la storia".
"B", questa la semplice ma efficace apertura de La Stampa - ed. Alessandria, che aggiunge poi: "Come i grandi club. Questa sera, alle 18, i grigi partiranno dal Moccagatta su un pullman scoperto e faranno il giro della città. È il regalo che la società vuole fare ai propri tifosi, i mille che hanno potuto assistere alla cavalcata nei playoff ma anche tutti quelli che dai balconi e alla televisione hanno sofferto e gioito fino al rigore decisivo calciato da Rubin.
Una festa, quella col pullman per le vie del centro e non solo, che è stata anticipata da una altrettanto grande e spontanea che ha avuto ieri sera Piazza Garibaldi come centro nevralgico di tutto il tifo con la gioia incontenibile degli sportivi mandrogni".
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