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Empoli, un finale da incorniciare. Ma adesso viene il difficile
Nonostante gli strenui tentativi dei padroni di casa, che hanno trovato sulla loro strada un Vicario ancora una volta insuperabile, l'Empoli è riuscito a conquistare una vittoria che vale il raggiungimento dei 41 punti in campionato. Che era poi l'obiettivo secondario, dopo aver ottenuto la salvezza con largo anticipo. Termina così un campionato ricchissimo di soddisfazioni, che ha mostrato come si possa fare calcio con pochi soldi e tante idee. I giovani talenti messi in mostra dagli azzurri sono ormai sulla bocca di tutti e si apprestano a essere protagonisti nel prossimo calciomercato estivo.
L'Empoli ci ha abituato a profonde rivoluzioni in estate. Soprattutto quando ha raggiunto la salvezza in Serie A da neopromossa. Perché è giusto così, le ambizioni dei calciatori e la necessità di fare cassa spingono sempre verso uno stravolgimento generale. E come ogni anno non sarà semplice. Ci sarà un alone di incertezza intorno alla squadra che verrà, dal momento che confermarsi è più difficile che mai.
Intanto ci sarà da capire quale sarà il futuro del direttore sportivo Accardi. Il dirigente è ormai di casa a Empoli e ha compiuto l'ennesimo buon lavoro della sua gestione, mettendo a disposizione di Andreazzoli un gruppo solido, coeso, in cui ognuno ha recitato la sua parte. Empoli è un rifugio sicuro, ma la voglia di tentare una nuova sfida potrebbe prendere il sopravvento. Non mancano gli estimatori, ma il ds azzurro potrebbe decidere comunque di lasciare l'incarico a prescindere dalle offerte che gli giungeranno. Sarà il primo nodo che il presidente Corsi dovrà districare.
Solo dopo questa prima decisione avverrà l'eventuale conferma di Andreazzoli. Il tecnico massese - che ha ancora un anno di contratto - ha speso parole di elogio nei confronti di Accardi e, in caso di permanenza del direttore sportivo, sarebbe sicuramente ancora al timone. Lo scenario potrebbe cambiare se la società fosse costretta a puntare su un altro ds (si parla insistentemente di Carli, un ex). In questo caso le parti dovrebbero sedersi a un tavolo per vedere se ci sono ancora le condizioni per continuare.
Non resta che aspettare quali saranno le prime mosse dell'Empoli. Che intanto si gode il suo momento di felicità. Ancora una volta i toscani hanno smentito chi li voleva tra i sicuri retrocessi e hanno mostrato che, nonostante le finanze ridotte, si possa fare buon calcio anche in provincia.
L'Empoli ci ha abituato a profonde rivoluzioni in estate. Soprattutto quando ha raggiunto la salvezza in Serie A da neopromossa. Perché è giusto così, le ambizioni dei calciatori e la necessità di fare cassa spingono sempre verso uno stravolgimento generale. E come ogni anno non sarà semplice. Ci sarà un alone di incertezza intorno alla squadra che verrà, dal momento che confermarsi è più difficile che mai.
Intanto ci sarà da capire quale sarà il futuro del direttore sportivo Accardi. Il dirigente è ormai di casa a Empoli e ha compiuto l'ennesimo buon lavoro della sua gestione, mettendo a disposizione di Andreazzoli un gruppo solido, coeso, in cui ognuno ha recitato la sua parte. Empoli è un rifugio sicuro, ma la voglia di tentare una nuova sfida potrebbe prendere il sopravvento. Non mancano gli estimatori, ma il ds azzurro potrebbe decidere comunque di lasciare l'incarico a prescindere dalle offerte che gli giungeranno. Sarà il primo nodo che il presidente Corsi dovrà districare.
Solo dopo questa prima decisione avverrà l'eventuale conferma di Andreazzoli. Il tecnico massese - che ha ancora un anno di contratto - ha speso parole di elogio nei confronti di Accardi e, in caso di permanenza del direttore sportivo, sarebbe sicuramente ancora al timone. Lo scenario potrebbe cambiare se la società fosse costretta a puntare su un altro ds (si parla insistentemente di Carli, un ex). In questo caso le parti dovrebbero sedersi a un tavolo per vedere se ci sono ancora le condizioni per continuare.
Non resta che aspettare quali saranno le prime mosse dell'Empoli. Che intanto si gode il suo momento di felicità. Ancora una volta i toscani hanno smentito chi li voleva tra i sicuri retrocessi e hanno mostrato che, nonostante le finanze ridotte, si possa fare buon calcio anche in provincia.
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